I SCIUSCI sono nulla di più che canti di questua. Popolani, braccianti, agricoltori che a san Silvestro portavano in gruppo una serie di canti popolari in omaggio al “padrone” chiedendo in cambio cibo e vino.
I SCIUSCI sono nulla di più che canti di questua. Popolani, braccianti, agricoltori che a san Silvestro portavano in gruppo una serie di canti popolari in omaggio al “padrone” chiedendo in cambio cibo e vino.
di Daniele Elpidio Iadicicco Lo stabile che ospita il Comune di Formia è di proprietà pubblica sin dal 1807. I dettagli di come questo sia pervenuto allo Stato vengono fuori
La città di Formia subì, a partire da metà ottocento, un grande processo di restauro ed ammodernamento. La nuova classe dominante, quelle borghese, era fiorita molto in città facendo crescere industriali, commercianti, imprenditori. Il Re Ferdinando II non mancò di accompagnare questa crescita con lavori straordinari e nuove infrastrutture.
Uscito per PAV edizioni il primo libro di Fiorella Filosa.
Una nuova affascinante ipotesi spiegherebbe la presenza dell’ermellino nello stemma di Maranola
Poche Regine del Regno Unito hanno avuto una vita tanto tribolata come quella di Carolina Amalia Elisabbetta di Brunswick (Braunschweig, 17 maggio 1768 – Londra, 7 agosto 1821).
La permanenza a Formia dal 1821 del decimo reggimento cacciatori tirolesi dell’esercito imperiale austriaco
Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero in carcere a Gaeta
La famiglia D’Urso è presente nel Golfo di Gaeta perlomeno dal XIV° secolo. Angelo d’Urso, legato di Re Ladislao I, fu Giudice della citta di Gaeta e castellano di sant’Elmo. La famiglia fu nobile patrizia di Gaeta. Dopo Re Ladislao, tornati al potere i Caetani a fine secolo troviamo un Renzo D’Urso feudatario di Maranola.
Per la prima volta si ricorda il pianista Liberace di origini formiane