Bernardo Gaetani D’Aragona, il Vescovo di Mola

di Daniele E. Iadicicco

L’abate don Bernardo Gaetani d’Aragona, dei conti di Castelmola, in alcuni testi ricordato anche come Patrizio di Formia, nacque a Mola di Gaeta il 26 novembre 1815 da Don Vincenzo Caetani e Rosaria Buongiovanni. Fu battezzato nella Chiesa di San Lorenzo come Bernardo Arcangelo. Entrò, adolescente, nell’Abbazia Benedettina di Cava de Tirreni (SA), ove brillò principalmente per gli studi archeologici.

La registrazione della nascita presso la Chiesa di San Lorenzo

Prestò la sua opera a Subiaco e nel 1845 a Savignano. Fu a lungo abate dei Benedettini. Trasferito a Perugia dove fu lettore di Filosofia, ebbe la direzione della Colonia agricola di San Pietro, si trasferì in seguito a Napoli dove riaprì il monastero dei Santi Vittorino e Sossio.

Stemma Gaetani D’Aragona

Fatto dal papa Leone XIII vescovo titolare di Sinite il 9 agosto 1883, fu successivamente dato quale coadiutore al sofferente vescovo di San Severo, Antonio La Scala, al quale successe. Il 12 marzo del 1891 viene nominato, difatti, Vescovo di San Severo di Regio patronato. Ritiratosi, a seguito di una caduta nel Seminario del palazzo vescovile, colpito da apoplessia, mori l’11 febbraio del 1893.

Il Castello di Mola fu dei Conti Gaetani d’Aragona fino al 1805, nominati Conti di Castelmola sin dal XV secolo. Il piazzale antistante la Torre è oggi denominato Piazzale Caetani di Castelmola

Nel 1905, i suoi resti furono traslati dai Confratelli della Misericordia e della SS. Trinità nella loro tomba, di cui aveva benedetto la prima pietra.

Bernardo Gaetani D’Aragona è ricordato soprattutto come estensore delle appendici del “Codex Diplomaticus Cavensis”. Si pubblicò, nel 1873, anche il suo “Elogio Funebre del Sommo Romano Pontefice Gregorio XVI: Letto nella Cattedrale Basilica della Ss. Trinità”.

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