Un congresso a Formia per salvare le sorti dell’Italia

Un incontro tra i primi ministri di Regno di Napoli, Stato Pontificio e Venezia per coalizzarsi contro Napoleone
di Daniele Elpidio Iadicicco

Un opuscolo di neanche trenta pagine, conservato presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, svela l’incontro segreto avvenuto a Formia nel 1796 tra Giovanni Acton, primo Ministro del Regno di Napoli, il Card. Busca, segretario di Stato dello Stato Pontificio ed il Ministro Girola plenipotenziario imperiale per la repubblica di Venezia.
Un momento fondamentale in cui gli Stati italiani interessati mettevano assieme le forze per contrastare il nemico comune: Napoleone. Un fatto assolutamente non conosciuto ed importantissimo sul profilo storico non riportato di fatto da nessun’altra cronaca dell’epoca. È sfuggita agli storici? No, si tratta di un falso.
Ad una prima lettura si inizia immediatamente a capire che il fine della pubblicazione non è far conoscere i segreti di quel “congresso” ma è mettere in pessima luce i partecipanti. L’opuscolo intitolato “Congresso segreto sul destino d’Italia” rivela che i dialoghi tra i potenti, riportati nel testo, sono stati possibili grazie alla trascrizione fedele di uno dei segretari presenti, poi dimessosi perché contrario a quella politica.
Il primo punto che mi ha incuriosito è che il libro viene pubblicato a Milano, città già conquistata dai francesi. A che scopo divulgarlo? Per rovinare e rendere pubblici i piani dei congressisti?
Il secondo fatto curioso è che sia il Papa che il Re vengono citati sempre usando i caratteri minuscoli “il santo padre” o “ il re di Napoli”. Un errore? Impossibile. Iniziando a leggere i dialoghi presto si scopre che il dialogo tra i partecipanti non contiene un rigo su come fronteggiare Napoleone, ma l’autore fa uscire dalla loro bocca solo crimini, atrocità, subdoli complotti e comportamenti poco edificanti nel chiaro intento di minarne la credibilità.
Perché la scelta di Formia come location? Pochi anni prima, nel 1792, ci fu davvero un Congresso a Formia tra Acton ed il primo ministro Pontificio, ma allora si videro per appianare piccoli problemi legati all “omaggio della Chinea”. Un antico rito che poneva il Re di Napoli per tradizione come vassallo del Papa. Formia prima città in cui fermarsi per chi veniva da Roma, da sempre scelta come tappa intermedia tra Roma e Napoli per fare una sosta , era la meta perfetta per questo fantomatico convegno.
Facendo qualche ricerca ho potuto constatare che effettivamente l’opuscolo è stato attribuito a Gioacchino Maria Olivieri, fervente sostenitore di Napoleone che francesizzò il suo cognome in Olivier. A pagina quattro difatti le sue iniziali GMO appaiono nell’introduzione.

In immagine: “Acton a Formia” Fotomontaggio di Daniele Iadicicco

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