L’onorevole Tommaso Testa

di Daniele Elpidio Iadicicco

Il sei di novembre del 1831 nasceva a Formia (allora Comune di Castellone e Mola) Tommaso Testa. Era figlio di Angelo Testa (nato nel 1793), proprietario, e di Annamaria di Nucci (nata nel 1802).


Studia a Napoli dove diviene avvocato inseguendo una fulgida carriera. Coprì importanti cariche nell’Amministrazione provinciale, fu vicepresidente dell’Associazione costituzionale di Napoli e grande avvocato civilista. Per oltre un ventennio fu presidente del Consiglio di disciplina dei procuratori; e più tardi ricopri la carica di componente del Consiglio dell’ordine degli avvocati del foro napoletano, carica che ricoprì sino alla morte.

La firma di Angelo Testa, padre di Tommaso


Coronamento di questa carriera fu il suo ingresso in Parlamento. Testa rappresentò, come Deputato, il Collegio di Caserta e di Gaeta nelle legislature XV– XVl- XVll – XX del Regno d’Italia. Restò dunque “Onorevole” deputato per circa venti anni dal 1881 al 1900, sotto i Governi: De Pretis, Crispi, Starrabba, Pelloux.
Il suo impegno per il territorio fu unico ed irripetibile. In un’epoca in cui la crescita di Formia era esponenziale non poteva che esserci un degno rappresentante a curarne gli interessi. L’onorevole Testa fu paladino degli interessi del territorio tutto.
Il primo, possiamo dire “eroico” intervento alla Camera fu per porre rimedio ad una grave ingiustizia alla quale mai più si rimediò. Il 5 marzo del 1886 l’onorevole deputato Testa presenta una petizione dei cittadini di Gaeta, con la quale gli stessi chiedono di essere risarciti dei danni “loro cagionati dall’assedio del 1860-61”. Chiede che tale petizione sia ammessa alla discussione e ritenuta pure urgente. La questione ovviamente non fu per nulla risolta.


Il di 4 luglio 1888 interviene promuovendo un giusto collegamento tra la ferrovia ed il porto di Formia. Problematica che a 134 anni di distanza non sembra che la città abbia davvero risolto. Denuncia il Testa nel suo intervento: “è indispensabile, a mio giudizio..che la stazione di Formia sia messa in comunicazione col porto, che andrà a costruirsi in quella città, ed il quale ha già la sua speciale notevole categoria, rispondente alla rilevata importanza del cennato movimento marittimo”. Dopo un anno Testa torna a difendere gli interessi di Formia ed il suo porto. Il 25 di giugno del 1889 chiede la parola e snocciola, con contezza di dati, numeri e finanziamenti concessi a porti in relazione al volume delle merci mosse. Lamenta il Testa che Formia non riceve un giusto trattamento, spiegando: “Ora, domando io, c’ è giustizia a lasciar fuori porti d’importanza maggiore, provvedendo ad altri, che ne hanno una minore? C’è giustizia a trascurare un porto dell’importanza di quello di Formia? …. Vi par giusto, signori, di lasciar senza provvedimenti questo porto? Vi par giusto di lasciar senza provvedimenti porti, che sono di massima importanza?”.
Negli anni successivi torna ad occuparsi con interventi ed in interrogazioni parlamentari di viabilità, stimolando che dopo la Terracina Gaeta vengano poste in opera anche i collegamenti più a sud; si occupa della pesca nel Golfo e della potabilità delle sue acque.
Ritiratosi a vita privata muore all’età di 86 anni il 20 novembre del 1939. Anche se li sito del parlamento italiano registra la sua morte in Roma, e diversi articoli di storia locale lo danno per morto a Formia, Tommaso Testa morì in Napoli.

A darne testimonianza è il senatore Fulco Tosti di Valminuta che il 20 di dicembre del 1919 in senato commemora il collega e conterraneo Onorevole Tommaso Testa. Il senatore Fulco Tosti se pur nato a Napoli era figlio del Conte (poi Duca) Giovanni Tosti di Valminuta di Formia. Suo fratello maggiore era il Generale Conte Luigi Tosti. Giovanni Bove su “La Voce di Mola n. 2” scrive che il volto del soldato, monumento ai caduti della Grande Guerra, che svetta in Piazza Vittoria a Formia sia proprio quello del Conte Luigi Tosti di Valminuta.
Ecco il discorso tenuto in aula quel giorno dal senatore Tosti: “Onorevoli colleghi! Pochi giorni ‘or sono moriva” in Napoli, in tardissima età, l’onorevole avvocato Tommaso Testa, che per ben quattro Legislature fece part e di questo ramo del Parlamento rappresentando prima, con Lo scrutinio di lista il terzo collegio di Caserta; e poi quello di Gaeta col collegio uninominale. Consenta la Camera che io invii da questi banchi, che furono i suoi, un mesto, commosso e reverente saluto alla memoria dell’illustre e probo cittadino, che nel Parlamento, nelle pubbliche amministrazioni, nel foro, diede esempio luminoso di indefessa operosità, di sereno equilibrio, di costante ed operoso patriottismo ed amore al pubblico bene… Di proverbiale rettitudine, di profonda dottrina e di un disinteresse davvero esemplare, lascia incancellabile ricordo nella regione che ebbe la ventura di averlo a rappresentante politico, nella Curia napoletana di cui fu ornamento e vanto, nel Parlamento ove contava innumerevoli amici ed estimatori. Anche a nome degli altri rappresentanti politici di Terra di Lavoro prego il nostro illustre Presidente di voler esprimere alla desolata famiglia, ai figli dell’estinto, che in campi diversi nobilmente ne seguono la luminosa traccia, alla patriottica città di Formia, che si onora di aver dati i natali a Tommaso Testa, le vive condoglianze della Camera italiana.”. Il Presidente della Camera accogliendo il suggerimento del Tosti inviò condoglianze sia alla famiglia sia alla città di Formia.


Oggi a Formia all’onorevole Tommaso Testa è dedicata la piazzetta prospicente le cinque fontane. Due busti sono conservati presso la biblioteca comunale cittadina. Forse sarebbe il caso, vista la disponibilità dei due busti (tra l’altro neanche esposti al pubblico) che uno dei due fosse installato nella natia Castellone.

Piazza Tommaso Testa
Città:,

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