Il Ten. Liberace a la Regina Elena

Una storia di guerra. Una storia finita male. Questa è la storia di Leo Liberace, tenente della folgore, della sua incredibile amicizia con la regina Elena di Savoia.

Leo era nato a Formia il 22 di novembre del 1916. A vent’anni fu ammesso alla scuola di artiglieria, nel 37 divenne ufficiale in servizio effettivo. Durante il secondo conflitto mondiale partecipò agli scontri di El Alamein dove rimase gravemente ferito. Trasportato a Roma, presso il centro della Croce Rossa CRI n.3 a Monte Mario, vi rimase convalescente per diversi mesi prima di morire.

Oltre che negli annali militari la storia del Ten. Liberace è ricordata in ben due biografie della regina Elena di Savoia (1). La storia dell’amicizia profonda tra la settantenne regina e l’infermo Tenente commuove.
La Regina, notoriamente attiva nella Croce Rossa, sembra che dedicasse buona parte del suo tempo a confortare il povero Leo, saputo che quest’ultimo veniva dalla bella Formia. Si fermava lungamente nella sua stanza, e con lui ricordava tutte le bellezze del Golfo, della campagna adiacente, e faceva programmi per quando – ristabilito – sarebbero andati insieme a pescare. I ricordi della Villa di Formia dovevano essere indelebili nella mente della sovrana.

Il Tenente Leo Liberace (2)

Purtroppo la situazione di Leo peggiorò molto con l’affacciarsi dell’anno 1943. Il giorno del settantesimo anno della regina, l’8 gennaio del 43, il poveretto dovette subire l’amputazione del braccio destro. La Regina si recò a trovarlo già alle nove del mattino volendo essere presente al momento in cui fosse uscito dalla stanza operatoria. Aveva portato in dono un mazzo di violette. Quando il poveretto la vide le disse: “Maestà, Lei porta i fiori a me…e pensare che oggi avrei dovuto offrirli io a Lei!”.

Da quel giorno la Regina andò a trovarlo quasi ogni giorno, ed ogni giorno aveva per lui un dono. Quando la visita non era possibile la Regina soleva chiamarlo al Telefono ed informarsi del suo stato di salute con i medici. Quando il Ten. Liberace si aggravò la Regina andava a trovarlo anche due volte al giorno. Evidentemente la storia di quel poverino l’aveva particolarmente colpita. La contessa Vittorina Paoletti che raccolse questi ricordi, racconta che alla morte del Tenente Liberace la Regina pianse, convinta com’era che potesse farcela. Era il 13 di gennaio del 1943. Le sue ultime parole sembra furono “Mamma…Maestà”.

La Regina si caricò delle spese del trasporto, dei fiori ed anche della sepoltura di Leo Liberace. Presso il cimitero di Castegneto (3) in Formia si trova una tomba ormai senza lapide che ricorda un Liberace Leo morto nel 194X. Molto plausibile che questa sia la tomba del tenente Liberace. Peccato si trovi in queste condizioni e che oggi la sua storia, come quelle di tanti giovani soldati, non sia affatto ricordata.

Daniele Elpidio Iadicicco

Ringrazio per l’aiuto nelle ricerche gli amici A. Mansillo e R. Capolino.

  • 1) “La Regina Elena” di G. Papàsogli Milano 1964 – e – “Elena, la regina mai dimenticata” – Cristina Siccardi · 1996
  • 2) Foto pubblicata da M. Maddalena sul libro “Presente alla Bandiera”
  • 3) La tomba è stata fortuitamente ritrovata da R. Capolino
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