Formia: Paese sordo alle richieste dei figli dei nostri emigrati

Lettera aperta del Presidente dell’Ass. Internazionale per gli Studi Genealogici Italiani al Commissario straordinario di Formia

Spettabile dott.ssa Silvana Tizzano,

da quando ho deciso di fondare l’Associazione internazionale per gli studi genealogici italiani, e dopo esserne stato nominato Presidente, ho sempre cercato di mettere a disposizione le mie competenze ed il mio tempo al servizio di chi, emigrato in altri Paesi, o anche altri concittadini, intendesse approfondire le proprie radici ricostruendo i fili genealogici che li legano al nostro Paese. Sia questo il Paese Italia, sia questo il Paese Formia. Tutto questo sempre senza fini di lucro.

I soci di questa associazione residenti in cinque nazioni diverse si prestano mutuo soccorso per riuscire a completare studi complicati come quelli genealogici.

Dopo innumerevoli sollecitazioni, richieste verbali ed insistenti  suggerimenti finalmente si è riusciti ( come tra l’altro già prevedeva la legge) di far trasferire i Registri anagrafici antecedenti al 1900 presso l’Archivio storico. La legge a riguardo sarebbe molto più permissiva sollevando da qualsiasi vincolo i documenti più vecchi di settant’anni, ma transeat.  Prima di questo momento presso il Comune di Formia mi hanno finanche vietato l’accesso e la documentazione fotografica  di cittadini nati nel 1700, morti agli inizi del XVIII° secolo, invocando la Privacy di questi ultimi. Roba da far ridere l’ultimo degli studenti al primo esame di giurisprudenza. Ogni ricerca si è trasformata in una sorta di lotta di nervi, pur sapendo che la legge obbliga i Comuni gratuitamente di fare al minimo degli estratti dei documenti richiesti, laddove non sia possibile una consultazione diretta.

Si ricorda che quasi tutti gli archivi di Stato, grazie al progetto “Antenati” fa visionare tutti i registri Online, gratuitamente e senza vincoli di sorta.

Vengo finalmente al motivo di questa lettera. Solo in questa settimana mi hanno scritto persone da quattro Paesi diversi. Due dalla Francia, uno dal Brasile, uno dall’Argentina, una dagli Stati Uniti. Mi hanno chiesto aiuto per cercare di scoprire di più sui loro avi. Chi per ragioni di studio chi invece con motivi se vogliamo più seri. Alcuni infatti hanno bisogno di quei documenti per completare la domanda per la cittadinanza italiana. In tutti i casi hanno provato a scrivere agli uffici del Comune di Formia, alcuni sono anche venuti di persona a formulare richieste. In tutti i casi non sono riusciti ad avere nessuna risposta.

Incredibile il caso di una ragazza di Philadelphia che ha provato a far contattare gli uffici dell’anagrafe addirittura dal Consolato. Beh neanche in questo caso sono riusciti ad avere nessuna risposta.

Le scrivo con l’amarezza di aver appena risposto ad una nostra concittadina argentina, figlia di emigrati formiani, che mi ha chiesto aiuto, anche offrendo un compenso ( che come sempre ho rifiutato), avendo dovuto negare il mio supporto perché i documenti che cerca sono dei primi anni del 900. Questa ragazza cerca di divenire cittadina italiana, ha un magnifico cognome ancora formiano e non ha risposte dal Comune che dovrebbe invece aiutarla.

Spero che Lei , libera da lacci e lacciuoli politici e da vincoli amicali, possa porre rimedio a questa incresciosa situazione che fa apparire Formia come un Paese sordo e non curante delle legittime aspirazioni di questi nostri concittadini. Figli dei figli di questa terra che pare oggi rifiutarli.

Sono disponibile a fornirle i nomi di quanti mi hanno contattato e finanche il mio supporto per definire il futuro di questo servizio che spero possa cambiare.

Dott. Daniele Elpidio Iadicicco

Presidente Associazione Internazionale per gli Studi Genealogici Italiani

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