Michelina Di Cesare, storia personale e familiare

La nascita, il matrimonio e la morte della brigantessa più bella e celebre di tutti i tempi nei documenti originali dell’epoca.

Caspoli, una piccola frazione del già piccolo paese di Mignano Monte Lungo in provincia di Terra di lavoro ( oggi Caserta) . Era mercoledì del 28 Ottobre 1841 quando Domenicantonio Di Cesare ( figlio di Agostino) e Giuseppa Diodati danno alla luce una piccola bambina. la chiamarono Michelina. La coppia di contadini non versa in ottime condizioni economiche e così l’infanzia di Michelina, assieme a quella del fratello è molto difficile.

Atto di nascita di Michelina

Nel 1858 muore anche papà Domenicantonio a sessantasette anni e così occorre, anche per non gravare ulteriormente sulla famiglia che Michelina si sposi.

morte Padre Michelina

La scelta ricade su un giovane del luogo Rocco Zenga, anch’esso bracciale, figlio di Giuseppe e Giuseppa Forte. La sposa 19 anni lo sposo 26. A far da testimoni ben quattro paesani, avendo perso gli sposi entrambi i padri. Il matrimonio si celebra il 3 giugno del 1860. La storia avrebbe registrato questo matrimonio solo nel 1861 (errore che permane in quasi tutte le biografie).

Una famiglia propria, una serenità sperata ma purtroppo affatto goduta. Il 17 gennaio del 1863 il marito di Michelina muore lasciandola vedova a soli 22 anni. Anche la data della morte del marito viene sempre riportata erroneamente nel 1862, concedendo alla coppia un solo anno di matrimonio.

morte del Marito

Dopo la morte del marito Michelina conobbe Francesco Guerra, suo conterraneo. Francesco Antonio Guerra era nato nel Comune di Mignano il 12 ottobre 1836. Il Guerra nasce di condizione opposta, il padre Michelangelo Guerra (nato nel 1794) è un “Don” del paese, un proprietario.

La nascita di Francesca Guerra

All’epoca dell’incontro con Michelina il Guerra era un ex soldato borbonico, rivoltoso contro il nuovo corso politico piemontese. Ovviamente inquadrato nel fenomeno conosciuto come brigantaggio. Nella suo gruppo di briganti anche Domenico Compagnone che così descrive la loro banda: La banda è composta in tutto di 21 individui, comprese le due donne che stanno assieme a Fuoco e Guerra, delle quali quella di Guerra è anch’essa armata di fucili a due colpi e di pistola. Della banda [solo] i capi sono armati di fucili a due colpi e di pistole, ad eccezione dei due capi suddetti che tengono il revolvers. 

Michelina insomma, che da molte testimonianze viene inquadrata come moglie del Guerra, è riconosciuta come Capo, non rilegata quindi al semplice ruolo di moglie.

Michelina fu un simbolo di quella guerra civile. Bella ed imprendibile fu ammazzata assieme al Guerra a Mignano Monte Lungo il 30 agosto 1868. All’esercito “italiano” non bastò però ucciderla, dovevano compiere vilipendio e disonorare quella guerriera che tanta stima e fama si era guadagnata. La fotografarono dunque morta ed a seno scoperto, mostrando il macabro cimelio ai giornali di allora.

Daniele Elpidio Iadicicco

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