La strage di Auletta, nomi e cognomi dei cittadini uccisi

I FATTI —-

Il 28 Luglio 1861 presso il paese di Auletta, vicino Salerno, entrano un gruppo di legittimisti borbonici, festeggiati da una folla di cittadini capeggiati dal parroco. I liberali presenti in città riescono a fuggire ed avvisano, nelle vicine Pertosa e Caggiano, le truppe sabaude.  Non sanno che così facendo condanneranno la loro città, i loro concittadini e le loro stesse case ad una sorte orribile.

Rimossi e dati alla fiamme i ritratti di Vittorio Emanuele II e Garibaldi, fu issata la vecchia bandiera del Regno delle Due Sicilie, evidentemente non dimenticata dai cittadini.   

I militari italiani intervengono ma vengono respinti con decisione. Ed è così che il Generale macellaio Cialdini, dal paese affianco, decide di inviare un contingente di bersaglieri, spalleggiati dai soldati ungheresi, al soldo dei Savoia.  Il 30 luglio avviene così la strage di Auletta. Case incendiate, civili uccisi, un paese distrutto.  Delitti che rimarranno per sempre indelebili nella storia del paese di Auletta e che sino a oggi in pochi hanno ricordato.

I numeri della strage sono altinelanti e dipendono se si prendono in considerazione solo i civili, tra l’altro non solo di Auletta,  o anche i legittimisti borbonici. Tra i primi a cadere il parroco Giuseppe Pucciarelli. A seguirlo giovani ventenni come adulti, possidenti ma soprattutto contadini. Tutti uccisi.  I luoghi di culto furono saccheggiati e duecento cittadini vennero arrestati e tradotti nel carcere di Salerno con l’accusa di rivolta e di cospirazione.

I fatti furono da subito raccontati in diversi giornali, come in libri sino a meritare una interrogazione parlamentare. Nella sua “Mozione d’inchiesta” del 1861 il deputato “Francesco Proto, duca di Maddaloni” parla di “saccheggi e stupri e dei sacrilegi che precedettero gli incendi paurosi di Auletta“. L’Italia era Italia da pochi mesi ma già cittadini del Sud come pure parlamentari si stavano rendendo conto di che pasta era fatta la nuova Nazione. Un paese in cui per stroncare la rivolta di nemici viene fatta strage di civili su che basi si sorregge?  Se tanta felicità vi era stata per l’allontanamento dei Borbone, e tanta festa era stata fatta per l’arrivo di Garibaldi come mai i paesani festeggiavano per l’arrivo dei legittimisti? E  soprattutto  in quale paese che si possa dire civile dei soldati fanno strage del loro stesso popolo?

NOTIZIE DELLA STRAGE DI AULETTA IN ALCUNI TESTI  DELL’EPOCA —–

“Quattrocento insorgenti furono presi ad Auletta, trascinati a Salerno si sollevarono, trecento scamparono, ottanta vennero fucilati, trenta case in Auletta furono arse”. “Il clero negli attuali rivolgimenti politici” di Valentino Steccanella 1862

“Con orrore videro le rovine di Auletta, nella quale penetrando le soldatesche ebree di sangue, il comandante, per sua mano, facea fuoco col suo revolver addosso a quanti come reazionarii gli venian indicati”. “Delle presenti Condizioni del reame delle due Sicilie” di Pietro Cala Ulloa duca di Lauria 1861

 “In Auletta e Spinelli i reazionari avevan osato tener testa ai masnadieri del Cialdini, cui davan mano gli scherrani ungheresi al soldo del piemonte. Colle artiglierie vi si gettò la mortee l’incendio; poi le soldatesche vi si scagliarono con baionette spianate, uccidendo senza pietà chi era stato tardo a fuggire. ” Rivista La civiltà cattolica” 1861

“Dopo il sanguinario combattimento di Auletta (SA) i piemontesi fucilarono immediatamente 80 reazionari fatti prigionieri e furono bruciate 30 case” “Il” Diavoletto: Giornale Triestino 1861 a cura di Tito Della Berrenga

I CADUTI AD AULETTA —–

Per evitare cattive interpretazioni, questi sono i morti riportati dai registri civili, contenenti solo i cittadini di Auletta.   Non vi sono riportati i cittadini di altri paesi, i legittimisti uccisi e nulla si sa circa la sorte dei cittadini arrestati e portati a Salerno.

L’elenco ufficiale della strage riporta morti 45 civili, 80 se si considerano anche insorgenti e cittadini di altri paesi.

Targa a ricordo posta nel 2006 ad Auletta SA

La causa di morte di tutti i seguenti cittadini, riportata nell’atto di decesso è: “Uccisi dalle reali truppe nel conflitto della reazione”  togliendo sin da subito dubbi sulla causa del decesso

  • Don Giuseppe Pucciarelli anni 50 del fu Francesco
  • Antonio Morrone, marito di Angelarosa Caggiano di anni 36, sarto, figlio di Nicola
  • Francesco Punzarelli di anni 36, contadino, figlio di Tobia
  • Andrea Caivano marito di Rosa Gambino di anni 42, figlio di Pasquale, contadino
  • Francesco Paolo Bracco, marito di Maria Giuseppa Mastroberti di anni 26, figlio di Vincenzo, Contadino
  • Raffaele D’Agostino marito di Giovanna Di Baia di anni 33, contadino figlio di Luigi
  • Francesco di Stasio di anni 38, contadino figlio di Giacomo
  • Giuseppe Addesso, marito di Maria Porrella, di anni 50, contadino figlio di Gerardo
  • Raffaele d’Orilia, di anni 50, contadino, figlio di Prospero
  • Gaetano Soldoveri, di anni 25, contadino, figlio di Domenico
  • Nicola Cassella marito di Rosa Di Paola di anni 53, contadino figlio di Antonio
  • Pasquale Altilio, marito di Rosalia Accurillo, calzolaio di anni 37, figlio di Nicola
  • Francesco Altilio, marito di Elisabeta Opromolla, di anni 42, sarto, figlio di Nicola
  • Don Vittorio Amarasi marito di D.na Marianna Lappo, di anni 30, medico, figlio di Raffaele
  • Antonio Torricelli, di anni 21, contadino figlio di Vito
  • Francesco Biacchetta marito di Filomena Bomaguaro di anni 37, vasaio figlio di Prospero
  • Angelo Altilio marito di Teresa Morroni, di anni 50. contadino figlio di Antonio
  • Raffaele Presutto, marito di Mariantonia Mastrangelo, di anni 30 di professione contadino , figlio di Angelo
  • Antonio Lovaglio, marito di Maria Bonfanti, di anni 40, contadino, figlio di Vincenzo
  • Rosario Marcigliani di anni 40, custode di pecore
  • Antonio de Santis, marito di Rosa di Quarto, di anni 46, figlio di Vincenzo
  • Donato Scassa, di anni 20, contadino figlio di Donato
  • Rosa Gargano, moglie di Nicola Gambino, di anni 62, possidente
  • Giovanni Cafaro, marito di Vincenza Comera, di anni 32, contadino figlio di Pasquale
  • Michelangelo Armando di 38 anni contadino figlio di Angelo
  • Francesco Addesso, morto per colpo di fucile dalle reali truppe, di anni quaranta contadino figlio di Mattia

Daniele Elpidio Iadicco

fonte morti : Registri anagrafici “MORTI” 1861 Comune di Auletta

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