Carlo di Borbone a Formia ed i morti del 1734

di Daniele E. Iadicicco

Il 1734 vide, durante la guerra di successione polacca, sul fronte opposto Carlo di Borbone e l’esercito austriaco. Come sappiamo divenne Re Carlo fondando la dinastia Borbone delle Due Sicilie, che avrebbe guidato il sud sino al 1861.

Ultimo baluardo del Regno come sempre era Gaeta. L’assedio di Gaeta del 1734 durò dall’ 8 aprile al 6 agosto.
Il Re arrivò a Mola sabato 31 luglio a bordo della Galera (nave) ammiraglia della sua flotta (nave capitana). Assieme al lui le galere S. Filippo e S. Gennaro in cui erano imbarcati la Sua corte ed il ministro di Francia Biffy.
Il Re dovette mandare a terra il suo medico personale Don Francesco Boncore. Era stata artatamente fatta girare voce a Napoli che a Mola e Castellone era in corso un epidemia di “malattie pericolose” (1).
Accertato che si trattava di voci menzognere Re Carlo di Borbone scese a terra e dormì, le cronache dicono, comodamente in una casa sul lungomare a Formia da cui poteva osservare il proseguire dell’assedio di Gaeta.

Dal 1 di Agosto, ogni giorno, il Re si portava sulla linea di guerra per seguire le operazioni. Il 5 di Agosto il Vescovo di Gaeta con i suoi canonici con una barca sbarcò a Mola di fronte la casa del Re per accertarsi che le bombe non cadessero sulle chiese all’interno della fortezza, cosa che fu ovviamente subito accordata.

Quello che di queste guerre storiche sfugge è il sacrificio di uomini necessario a porre fine alle ostilità. Ed ecco che dagli archivi (2) vengono fuori i nomi di alcuni militari che persero la vita in quegli scontri. Sono solo pochissimi nomi come chissà quanti ne saranno appuntati di parte austriaca all’interno della fortezza di Gaeta. I militari, per la maggior parte spagnoli, ma anche alemanni e galli sono presentati al parroco dal cappellano militare Giovanni Ghutarve (!) del Reggimento Castiglia. Una parte seppelliti presso la confraternita di San Giovanni, un’altra nella Chiesa di San Lorenzo (3). Di alcuni non si conosce neanche il nome, altri sono seppelliti “per carità”, tutti sono giovani che persero la vita a Formia nell’adempimento del proprio dovere tenendo fede al giuramento fatto al loro Re. Sempre questi militari sono dimenticati dalle cronache, sacrificati per scrivere le grandi pagine di storia politica del nostro Paese.

Qui di seguito i pochi che siamo riusciti a scovare e che vengono ricordati dopo 300 anni per la prima volta:

  • 25 giugno 1734 muore Pasquale Fernantes, militare spagnolo;
  • 6 luglio muore Giovanni Micheles, soldato delle Regie navi e Gioacchino, soldato spagnolo di cui si ignpora il cognome;
  • 9 luglio muoiono tre Miliari Alemanni (tedeschi) ed un militare spagnolo, tutti senza nome;
  • 16 Luglio muore un soldato spagnolo Giovanni di Ambrosin, seppellito per carità;
  • 17 Luglio muore un soldato Gallo di nome Ludovico Faget;
  • 25 muore il soldato Emanuele Casenove (!) Militare spagnolo;
  • 26 Luglio muore Caterina Exposita (esposta) spagnola;
  • 28 Luglio muore il soldato Giovanni Pugiol;
  • 29 luglio muore il soldato Pasquale Majio (Masio);
  • 30 agosto muore il cavaliere gallo Giuliano Bosco.

(1) Breve, e succinta relazione dell’assedio, e resa di Gaeta 1734

(2) Materiale estratto dai registri dell’archivio parrocchiale della Chiesa dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista in Formia

(3) Le due Chiese erano una adiacente all’altra sotto lo stesso tetto. La Chiese erano ubicate affianco il castello di Mola.

Altri testi consultati:

  • Storia del Reame di Napoli dal 1734 sino al 1825, Pietro Colletta · 1849
  • Da Palermo a Gaeta: storia popolare della campagna, Franco Mistrali · 1861
  • Di Gaeta e delle sue diverse vicissitudini fina all’ultimo. Lucio Severo · 1865
  • Breve, e succinta relazione dell’assedio, e resa di Gaeta 1734
  • Memorie storico-militari dal 1734 al 1815 per Mariano D’Ayala · 1835

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