CAROLINA regina di Gran Bretagna e Irlanda a Formia

Poche Regine del Regno Unito hanno avuto una vita tanto tribolata come quella di Carolina Amalia Elisabetta di Brunswick (Braunschweig, 17 maggio 1768 – Londra, 7 agosto 1821).

Fu la consorte di Re Giorgio IV d’Inghilterra.
Proprio questo matrimonio fu la causa della sua vita ribelle e tormentata. Re Giorgio, che aveva segretamente sposato un’altra donna prima delle nozze ufficiali, la odiò sempre e, poco dopo la nascita della loro unica figlia Carlotta, si separò dalla moglie.
La separazione accrebbe ancor di più la popolarità di Carolina agli occhi del popolo che vedeva lei come la Regina ripudiata ed offesa, ed il marito come un ingiusto traditore. Tutto ciò non fece altro che esasperare l’odio del Re verso di lei.
Il governo tentò di predisporre degli accordi per allontanare in via bonaria ed onerosa Carolina dal Regno Unito, ma ci riuscì solo parzialmente.
Carolina, infatti, accettò l’esilio per un po’, viaggiando in Europa, nel Mediterraneo, in Terra Santa e in Italia, dove comprò Villa d’Este (Tivoli).
Al suo ritorno in patria, rifiutando ogni ulteriore offerta di rimanere all’estero, fu processata per una relazione adultera in Italia. Fu confinata, quindi, in una residenza privata a Londra dove rimase fino alla sua morte, avvenuta, si crede, per avvelenamento causato dal marito.
Alla sua morte il giurista, avvocato e storico John Adolphus (1768-1845), scrisse il libro Viaggi di Sua Maestà, Carolina, Regina di Gran Bretagna, uscito anonimo, molto probabilmente per via delle rivelazioni sulle numerose avventure amorose della Regina.
Immancabile la tappa a Formia della Regina, che nel libro è descritta così:

“Scendendo per una strada ripida da Castellone entrai a Mola di sera. Questa città è di per sé umile ma interessante per i suoi bellissimi siti, si compone di una strada formata dalla Via Appia, ai piedi di una serie di pittoresche colline e montagne coperte di vigne di mais e ulivi, ed arricchita da chiese e torri, le acque scendono dai monti fino a sgorgare in una fontana vicino alla città. Colpisce molto dalla città di Mola la fortezza di Gaeta, coronamento del promontorio roccioso con lo stesso nome, con le sue mura bianche e presentando davanti le sue diverse sfaccettature di angoli e batterie, la città stessa è stesa lungo la riva e si estende quasi dal centro della baia al punto del promontorio[…]”

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