1945: i cento caduti di Formia

di Daniele Elpidio Iadicicco

Viviamo in questi giorni l’ansia della guerra. Anche se tanto terrore ci giunge solo dalla tv, questa guerra ci tocca da vicino proprio per la prossimità di questi territori. Tutto questo fa orrore e se pur con fermezza reagiamo compatti e con armi solo finanziarie, occorre ricordare cosa è davvero la guerra. Occorre farlo ricordando cosa abbiamo subito noi, ad esempio, nell’ultima guerra mondiale. Questo per frenare, ce ne fosse bisogno, qualsiasi tentazione di coinvolgimento bellico italiano in questo conflitto.

Nel 1945 la guerra mondiale aveva visto il suo definitivo tramonto e nelle città si contavano i danni, si piangevano i morti.

Formia come tante città litorali aveva subito danni enormi. Il sacrificio altissimo. Un elenco dettagliato dei caduti di Formia si può trovare nel libro di Giovannino Bove ” Io C’ero”. Quel che è poco noto è che da novembre 1945 i cittadini poterono registrare presso il Comune la morte dei loro cari, anche se avvenuta negli anni precedenti. Necessaria la registrazione di un caro estinto anche per procedere con pratiche burocratiche come pensioni, eredità, ecc. In via eccezionale e visti i due anni di guerra si permise di registrare questi decessi anche con ritardo. I registri di Formia, Maranola e Castellonorato ci restituiscono il ricordo di più di cento cittadini scomparsi. Interessante la prima parte del registro in cui si appunta anche la causa di morte. Ecco che vengono fuori molto cittadini fucilati dai tedeschi mai ricordati ne commemorati.

Proseguendo è riportato un elenco di formiani morti invece in altre località italiane. Ancora in avanti c’è l’elenco dei morti presso la Clinica Cusumano. Difficile per loro stabilire chi sia morto per cause di malattia e chi per ferite di guerra.

Se proprio non riusciamo a farci carico di ricordare altri momenti storici se non l’ultima guerra dovremmo perlomeno farci carico in definitiva di ricordare questi concittadini scomparsi in questo tragico periodo. Quel sentimento di commozione e rammarico nel leggere questi nomi ci aiuteranno a riflettere in questi giorni sulla guerra che è in corso. Perchè come disse Bertrand Russel: ” La guerra non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive “