Enrico Cosenz e la sua famiglia

La famiglia Cosenz ha origini francesi. Il primo a trasferirsi in Italia è Francois de Cosin. Storico e uomo di cultura arrivò dalla Gallia nel Regno di Napoli durante il periodo francese. Si trasferì a Napoli, facendo nascere qui suo figlio Luigi Cosin. Avviato alla carriera Militare Don Luigi arrivò a riscoprire il grado di Maresciallo di campo dell’esercito delle Due Sicilie.

Luigi Cosin, padre di Enrico. Museo Centrale del Risorgimento. Vittoriano. Roma. Pubblicato nella Galleria di ritratti della famiglia Cosenz.

Ed è inseguendo la sua carriera che Luigi con il grado di Tenente Colonnello si ritrovò a Gaeta a comando del genio. E’ qui che nacque suo figlio Enrico Odoardo Basilio Cosin.

Atto di nascita di Enrico Cosenz a Gaeta

Due precisazioni vanno però fatte circa la nascita di Enrico Cosenz. La prima è che egli nacque l’11 di marzo del 1820. Su tutte le biografie, enciclopedie e sino sulla sua tomba viene dato per nato il 12.

La seconda precisazione da fare è sul nome. Il terzo nome di Enrico è, come scritto, Basilio, e non Virgilio come riportato da moltissime fonti. Il cognome è, al momento della sua nascita, ancora “Cosin”. Anzi nell’atto di nascita viene specificato che dal volgo è detto “Cosenza”. Il passaggio a Cosenz è dunque successivo. Il giovane Enrico venne avviato, come suo padre alla carriera militare. Frequentò la Nunziatella di Napoli e divenne subito Alfiere in Artiglieria.  Durante i moti del 1848 Cosenz venne inviato con due divisioni dell’Armata di Terra del Regno delle Due Sicilie contro l’Austria a combattere a Venezia. Il 25 maggio si rifiutò di seguire gli ordini ricevuti da Ferdinando II di rientrare a Napoli. L’8 giugno passò il Po, a seguito del Generale Pepe, al genio e dai reparti dei volontari.

La moglie del Ten. Col. Luigi Cosin, e madre di Enrico, è Donna
Mariantonia Nunziata Rosaria (chiamata Antonietta) , ultima figlia di Giuseppe Piria e Giuseppa Brinda di Scilla. I Piria, famiglia di ricchi commercianti calabresi, dovevano stringere ancor di più il loro legame di sangue con i Cosenz. Una sorella di Enrico, infatti, la quartogenita Eloisa Carolina Matilde (n.1821) avrebbe sposato Raffaele Michele Rocco Piria (1814-1865). Figlio di Luigi Piria (n.1781) ed Angela Tartaglione fu Paolo (n.1784), Raffaele fu un valente Chimico, docente universitario e Senatore del Regno. Il nonno di Raffaele era sempre Giuseppe Piria. Sua suocera era in definitiva sua Zia. Sua moglie, come Enrico, erano suoi cugini. Il matrimonio tra Raffaele Piria ed Eloisa avvenne a Napoli il 2 settembre del 1841. La promessa di matrimonio fu fatta per procura. A rappresentare la sposa era presente proprio suo fratello Enrico Cosenz. A quest’epoca il cognome è ancora registrato come Cosin.

Le firme di Raffaele Piria ed Eloisa Cosin Cosenza

Oltre Enrico ed Eloisa, Luigi Cosin ebbe altri sei figli: Francesco, Rosa Giuseppina, Giulia, Metilde e Rachele. Ulteriore menzione va fatta rispetto al primo dei fratelli Cosenz, ossia Francesco. Chiamato così come suo nonno, si trasferì in Sicilia dove divenne Ricevitore Della Real Tesoreria Di Stato.

Suo figlio Luigi Raffaele Enrico Cosenz (nato a Termini Imerese il 4 giugno del 1844) divenne Presidente e Direttore Generale del Banco di Sicilia. Nel suo atto di nascita il cognome è già divenuto Cosenz.

A lui il comune di Palermo ha dedicato una via. I discendenti di questo ramo, ancora fiorente a Palermo, vestono l’abito di San Giovanni e sono Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.


Il monumento alla famiglia Cosenz Cimitero dei Rotoli, Palermo.
Nascita a Termini Imerese di Luigi Cosenz

Tornando ad Enrico Cosenz, difensore di Venezia e primo tra i garibaldini, come si legge dall’archivio del Senato ricoprì innumerevoli incarichi per il resto della sua carriera:

  • Tenente generale (Esercito dell’Italia meridionale) (29 ottobre 1860), poi (Esercito italiano) (30 marzo 1862-31 agosto 1896. Data del collocamento a riposo);
  • Professore di artiglieria nella Scuola politecnica di Venezia (21 gennaio 1849);
  • Comandante del I reggimento dei Cacciatori delle Alpi (16 marzo 1859)
  • Ispettore generale della Guardia nazionale delle Province napoletane (22 aprile 1861)
  • Prefetto di Bari (23 marzo 1862-17 agosto 1862)
  • Aiutante di campo di SM il Re (27 settembre 1862)
  • Aiutante di campo onorario di SM il Re (24 febbraio 1878)
  • Aiutante di campo generale onorario di SM il Re (5 marzo 1882)
  • Membro della Commissione permanente per la difesa generale dello Stato (7 gennaio 1863)
  • Membro del Comitato per l’Arma di fanteria (4 dicembre 1864)
  • Giudice del Tribunale supremo di guerra (22 aprile-10 maggio 1866)
  • Membro effettivo del Consiglio dell’Ordine militare di Savoia (11 luglio 1877-23 novembre 1885)
  • Presidente del Comitato di Stato maggiore (1881-1882)
  • Capo di Stato maggiore (3 agosto 1882-3 novembre 1893)
  • Socio della Società geografica italiana (1868)

Morì celibe a Roma il 28 settembre del 1898 nella sua casa in Via del Carso, 219. La sua tomba monumentale, voluta proprio fortemente dalla sorella Eloisa, viene onorata ogni anno nel giorno dei Defunti dall’Esercito italiano.


Particolare della tomba di Enrico Cosenz. Verano, Roma. Foto di Daniele Iadicicco
Tomba di Enrico Cosenz. Verano, Roma. Foto di Daniele Iadicicco
Atto di morte di Enrico Cosenz

A Napoli a Largo Principessa Pignatelli di Chiaja è presente una Statua dedicata al Gen. Cosenz, come due Caserme gli sono state intitolate. Nella natia Gaeta (oggi Palazzo della Cultura) ed a Venezia ( forte Cosenz). Due busti che lo raffigurano sono presenti presso lo Stato Maggiore della Difesa e presso il Senato della Repubblica. La Marina intitolò ad Enrico Cosenz persino un Cacciatorpediniere.

Daniele Elpidio Iadicicco

La statua a Napoli dedicata ad Enrico Cosenz
Il forte Cosenz a Venezia

Il CACCIATORPEDINIERE  Enrico Cosenz
Città:,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *