I Liberace: da Castellone alla conquista degli States

Lo scorso anno si è celebrato il centenario della nascita del cantante di origine formiane più famoso del mondo: Valentino Lee Liberace (1919-2019).

Nacque il 16 di maggio del 1919 a West Allis e fu battezzato come Władziu Valentino Liberace. Sua madre Frances Zuchowski (1892-1980) era polacca ed il padre si chiamava Salvatore Liberace. Salvatore era nato a Formia il 9 dicembre 1885 a via Rampa Capo Castello, presso il civico 4. I suoi genitori erano Valentino (nonno del musicista) e Angela Caracuzzo (figlia di Nicola). La famiglia Liberace era molto radicata a Castellone, ed il nome Valentino era stato tramandato di nonno in nipote per generazioni.

La scomparsa via Rampa Capo Castello a Formia dove nacque Salvatore Liberace.
L’attuale civico 4 coincide con l’antica torre medievale, molto plausibilmente la casa dei Liberace era proprio li

Il nonno del cantante LIBERACE, l’omonimo Valentino, era nato il 19 Settembre del 1836 a Castellone (Formia). I suoi genitori erano Benedetto e Marianna Polverino (figlia di Nicola), bisnonni del musicista. Questi ultimi si erano sposati nella chiesa di Sant’Erasmo, dieci anni prima, il 30 di luglio del 1826. In questa data era già scomparso il padre dello sposo che guarda un po’ si chiamava di nuovo Valentino (trisavolo dell’omonimo cantante).

Tornando a Salvatore Liberace, questi, cresciuto a Formia e raggiunta la maggiore età, che allora era stabilita a 21 anni, si recò a Napoli e sulla nave Konigin Luise, il 21 giugno del 1906, sbarcò in America.  Anche se Salvatore si dedicò a fare l’operaio e l’artigiano era un discreto suonatore di corno francese. Aveva talvolta suonato per l’accompagnamento di film muti. Salvatore si sposò, come detto, con la polacca Frances Zuchowski il 5 ottobre del 1910 a Milwaukee.

La coppia ebbe quattro figli:

  • George Liberace 1911–1983;
  • Angelina Liberace Farrell 1914–1996;
  • Valentino Liberace 1919–1987 ( nacque anche un gemello, che non sopravisse);
  • Rudolph Louis Liberace 1930–1967.
Salvatore Liberace, nato in Via Rampa Capo Castello 4 nel 1885

Morì a Sacramento, California il 26 di aprile del 1977 a novantadue anni, è sepolto a Colma presso l’ Holy Cross Catholic Cemetery.

Tomba di Salvatore Liberace

Anche l’altro figlio di Savatore, George, era musicista, suonava il violino. Spesso accompagnò il fratello in alcuni concerti e spettacoli.
Valentino però si dimostrò straordinariamente dotato sin da piccolo. Anche se il nome oggi forse ci dice poco, Liberace è stato tra gli anni cinquanta e gli anni settanta l’artista con il più alto cachet del mondo.

Valentino Lee Liberace con Michael Jackson

Fu colui il quale ha inventato il DIVO stile Hollywood. Prima di lui anche artisti sdregolati come Charlie Parker vestivano in giacca e cravatta. Lui non eseguiva un concerto ma uno spettacolo. L’idea del grande show americano pieno di pagliette, luci e colori viene da Liberace.  Gli incredibili costumi di Elvis come poi di Michael Jackson, vengono da Liberace.
Alcune delle sue composizioni al pianoforte sono state utilizzate in colonne sonore di molti film, e una delle sue canzoni più conosciute è il brano natalizio Here Comes Santa Claus. 
Ebbe un suo show il LIBERACE SHOW che gli diede la grande fama internazionale. Un concentrato di kitsch ed eccesso che divenne la sua firma più riconoscibile.


La sua vita è stata oggetto del film “Dietro i Candelabri” di Steven Soderbergh (2013) con protagonisti Michael Douglas e Matt Damon. Nella pellicola si racconta il mondo sempre celato di Liberace, la sua omosessualità ed il rapporto maniacale con il suo compagno sedicenne.

Trailer del Film “Dietro i candelabri”


Alla sua morte avvenuta a Palm Springs il 4 febbraio 1987, la sua fondazione, che amministra la sua eredità, ha aperto un museo oggi ridimensionato, in cui si possono vedere le sue auto, oltre che molti suoi costumi di scena. Una sua statua in cera è visibile nel Museo di Madame 
Tussauds. 

Nonno Simpsons con in mano un action figure di LIBERACE

Liberace è il simbolo del divismo americano, a Formia quasi sconosciuto, viene citato invece ancora oggi di continuo in libri, film, testi sino ad apparire citato più volte nei popolari Simpsons.

Daniele E. Iadicicco

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