1862: Briganti e Sequestri per Lenola, Fondi e Monte San Biagio.

Il 1861 / 62 e sino al 1870 l’estremo confine nord dell’Ormai ex Regno delle Due Sicilie fu interessato da una lotta estrema e spesso violenta combattuta dal nuovo stato, che cercava di affermarsi, ed una massa sempre crescente di oppositori, tra cui molti contadini, braccianti e pastori che si opponevano. Tutto questo periodo è rubricato sotto la voce generica e fuorviante di “Brigantaggio”.

Queste bande di “briganti” erano avvezzi alla guerriglia, ai piccoli attacchi, alla guerra tra i boschi ed ai sabotaggi. Non potevano certo far di meglio contro un esercito regolare. E così spesso per finanziare le loro attività di ribelli compivano sequestri, saccheggiavano e taglieggiavano. Nella quasi totalità dei casi, tali grassazioni erano compiute contro famiglie di liberali, contro chi, a loro modo di vedere, si era macchiato di tradimento verso l’antica Patria. Ecco che dai registri della corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere emerge questa cronaca con nomi, luoghi e fatti accaduti a quel tempo. Una serie di sequestri di persona compiuti tra Lenola, Fondi e Monte San Biagio dalla banda del De Filippis.

PARTECIPAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DI BANDA ARMATA PER DELINQUERE CONTRO LE PERSONE E LA PROPRIETÀ, DEPREDAZIONI, SEQUESTRI A SCOPO DI ESTORSIONE IN VALLECORSA, LENOLA, FONDI,
MONTE S. BIAGIO.

Carmine de Fìlippis, che all’inizio dell’anno 1861 si era aggregato alla banda del Chiavone, verso la fine di detto anno organizzava una propria banda nella quale militavano, fra gli altri, Tribuzio, Fenda e Pannozzo. Il 5 gennaio
1862, infatti, il de Filippis si portava in contrada Valleviola nel tenimento del comune di Monte S.Biagio ove depredavano 200 animali circa in danni di Clemente Pandozzi e Pietro Trani. Nel febbraio dello stesso anno gli uomini della detta banda sequestravano alla contrada Quercia del Monaco nel tenimento del comune di Lenola tale Angelo Caramadre per il cui
rilascio i briganti chiedevano alla famiglia lire cinquecento. Dopo un primo versamento di lire duecento il Caramadre riusciva a fuggire e mettersi in salvo. Sempre la stessa banda 118 settembre 1864 sequestrava alla contrada Cotignano nel tenimento di Fondi tale Pietro Casolla il quale dopo molti maltrattamenti veniva rilasciato dietro pagamento di lire 297.78. Il giorno
seguente alla contrada Stento in tenimento di Lenola veniva sequestrato il giovane Mosé Labbadia che veniva rilasciato dopo tre diorni dopo il pagamento di lire 527. Il 29 settembre del 1865 la detta banda, unitasi a quella capegiata da Andreozzi, si portava alla contrada Sciuliarielli nel tenimento di Vallecorsa ove sequestrava Silvestro Guglietto,Giàcomo Marrocco, Michele Massaile, Pasquale Macara ed altri. Alcuni sequestrati venivano subito rilasciati, altri, dopo molti giorni, venivano rilasciati mediante il pagamento della complessiva somma di lire 5937.39.

Daniele Elpidio Iadicicco

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