CHIESTA RIMOZIONE A ITRI VIGNETTA RITENUTA BLASFEMA NEI CONFRONTI DI FRA DIAVOLO


Itri: ancora poco rispetto per la memoria di Fra Diavolo. Associazioni
richiedono rimozione quadro inopportuno

ITRI – Scoppia feroce la polemica per l’affissione, a Itri, di una
vignetta nei pressi della casa natale di Michele Pezza, il popolare
“Fra’ Diavolo”. Ritenuta blasfema per l’immagine del personaggio e per
nulla promozionale per il nome di Itri, se ne richiede l’immediata
rimozione. A sollecitarne la “censura” sono le associazioni che hanno
sottoscritto il documento riportato integralmente. “Non passa qualche
mese che ci troviamo a raccontare, come in un modo o nell’altro, si
continua a vilipendere la memoria del Colonnello Pezza, detto “Fra’
Diavolo”. Nato a Itri nel 1771, fu eroe meridionale tra i più fulgidi
e celebrati. Non stupisce che una fetta dell’opinione pubblica lo
ricorda ancora come volgare brigante o criminale. Tempo fa fu
paragonato per imprese criminali a Cesare Battista. Non è passato
molto da quando, per promuovere una mostra presso il museo del
Brigantaggio, la stessa in oggetto oggi, è stato condiviso un video
sulla pagina del Museo del Brigantaggio tutt’altro che rispettoso
della grande figura dell’eroe itrano. La mostra, dedicata ai
soprannomi itrani, continua così a far discutere e, dopo
l’installazione al Museo del Brigantaggio, continua tra le strade
della città. Tra raffigurazioni che imitano segnali stradali (prontamente fatto rimuovere dai Vigili urbani), “quadri” che per inscenare
dei soprannomi raffigurano persone mentre tirano della cocaina o
defecano in piatti da tavola, l’istallazione ha lasciato scontenti
anche gli stessi protagonisti. Molte le famiglie “titolari” dei
soprannomi irritate da tali rappresentazioni, spesso installate senza
autorizzazioni e di scarsissima qualità grafica. In tutto questo non
poteva mancare una citazione a Fra’ Diavolo, usato impropriamente e
non si sa bene neanche perché. Sui resti della sua casa natale,
affianco alla targa che ne ricorda la storia, è comparso una
raffigurazione di un militare con la faccia di demone con tanto di
corna. Forse sarebbe il caso di pensare a questo personaggio per
quello che è. Un militare morto a soli 35 anni per difendere la
patria, vilipeso per 200 anni nella memoria che meriterebbe di essere
raccontato meglio rispetto ad una vignetta che lo vede incarnare un
diavolo. Vignetta innocente? Non molto per un personaggio che lotta da
sempre per affrancarsi faticosamente dall’immagine di criminale. Forse
occorrerebbe raccontarlo meglio ai tanti turisti presenti in zona che
hanno occasione di frequentare Itri. Forse occorrerebbe tutelare
questa figura promuovendola nel giusto modo. Invece spesso si lascia
questo enorme patrimonio storico itrano nelle mani di chiunque se ne
voglia servire senza attenzione alcuna. A nome delle associazioni:
Terraurunca, Movimento Neoborbonico, Centro studi storici A.F, Rete2
Sicilie, Ass. i LAZZARI, Daunia Due Sicilie, Associazione Terra di Capitanata, Comitati due Sicilie, Passato e futuro Onlus,
Fondazione Francesco II delle Due Sicilie, Parlamento delle due
Sicilie, se ne richiede l’immediata rimozione trovandola fuori luogo
ed irrispettosa per la memoria del colonnello Pezza”.

Orazio Ruggieri

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