RIEVOCANDO IL PELLEGRINAGGIO DI PIO IX AL SANTUARIO DELLA CIVITA: QUANTE ANALOGIE!

di Orazio Ruggieri

Il convegno mariano, con cui abitualmente si dà il via ai festeggiamenti patronali della Madonna della Civita a Itri, organizzato dall’omonima associazione di volontariato presieduta dal giornalista Orazio La Rocca e supportato, nella fase organizzativa, dall’impeccabile regia di Amedeo Masella, responsabile per la comunicazione e non solo, offre lo spunto, dato il tema trattato “Pio IX al santuario della Madonna della Civita” per trarre una serie di riflessioni che evidenziano coincidenze particolari. Prendendo in esame la figura dei relatori spicca, pur nella valente eccellenza di ognuno di loro, quella di Gianni Letta, già primo direttore del quotidiano “IL TEMPO”, designato espressamente dal suo fondatore, Renato Angiolillo, e già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, oltre che consulente insostituibile di decine di premi letterari e convegni, tra i quali il celebratissimo ”Premio Agnes”, una manifestazione tenutasi fino a qualche anno fa ad Amalfi e, da tre anni, nella Marina di Sorrento, per ricordare la figura di Biagio Agnese, avellinese e apprezzatissimo presidente della Rai cui fornì u contributo indiscutibile per un salto di qualità che, da allora, non ha fatto più rilevare identici passi in avanti. Gianni Letta è originario di Avezzano, cittadina dell’Abruzzo da cui si diparte la ex statale “Vale del Liri”, oggi “regionale Valle del Liri”, che termine proprio qui a Itri. E sul percorso dell’attuale “Valle del Liri” transitò Pio IX, nella sua ascesa al sacro colle mariano dove salì anche per trarre ispirazione per definire il contenuto dell’enciclica “Ubi primum” con cui venne sancito il dogma dell’Immacolata Concezione. A proposito di questa strada va pure aggiunto che, quest’anno, i festeggiamenti per la Madonna della Civita vivranno un momento importante:  durante la Messa Pontificale di Domenica 22 Luglio, alle ore 11.30, dopo più di 200 anni viene celebrato il rito del “Pellegrinaggio della Perdonanza”. Una rappresentanza della delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si recherà, unitamente alla delegazione del Lazio, in pellegrinaggio in segno di atto di fede alla Madonna della Civita, ripercorrendo un rito ultrasecolare. I Signori Cavalieri saranno presenti alla Santa Processione offrendo la loro Fede a Maria e rendendoLe omaggio al rientro, in un momento di grande commozione e partecipazione. Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio intende ristabilire il rapporto speciale di devozione da sempre dimostrato rispetto alla Madonna della Civita, attraverso il ripristino del Pellegrinaggio della Perdonanza. Grazie alla sensibilità ed all’operato del Prof. Avv. Franco Ciufo, Delegato Vicario per il Lazio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, una delegazione Siciliana dell’Ordine si recherà in pellegrinaggio ad Itri, creando un gemellaggio speciale fatto di comunanza di Fede. Tutto questo accade quest’anno, nel 1700° anniversario della nascita del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ordine equestre dinastico proprio della Real Famiglia di Borbone delle Due Sicilie di Napoli. Grande sarà la commozione per il ristabilirsi di un antichissimo rito, e nello scambio ideale di guardia tra i Cavalieri Costantiniani del Lazio e quelli della Sicilia, durante la Festa della Madonna della Civita di quest’anno. Opportuno, a questo punto, evidenziare qualche riferimento storico, come ci riferisce il bollettino “Movimento neoborbonico”. Il culto della Madonna della Civita è antico e ha radici che si mescolano con la leggenda. Quello che è certo è che il culto tributato alla Vergine d’Itri va ben al di là dei semplici confini cittadini. La leggenda vuole che, durante il dominio a Costantinopoli dell’Imperatore Isaurico nel VII secolo, due monaci basiliani furono trovati in possesso dell’Icona di Maria SS della Civita e per questo chiusi in una cassa, assieme al SS Quadro e gettati in mare. Questi, dopo un lungo naufragio, furono ritrovati salvi a Messina. Il quadro stazionò poco in Sicilia, dove sparì per essere ritrovato prima a Gaeta e poi ad Itri. Non ci fermiamo, in questa sede, a sviscerare questa storia già raccontata ed illustrata dai molti scrittori che negli anni se ne sono occupati. Il particolare che vogliamo studiare più approfonditamente è il rapporto tra Culto devozionale e territorio. Molti sono i fedeli devoti alla Madonna della Civita, che ogni anno raggiungono il Santuario da molti paesi, più o meno limitrofi, come: Formia, Gaeta, Maranola, Lenola, Minturno e persino Sessa Aurunca e Cellole. Testimonianze ci raccontano di impervi pellegrinaggi, a bordo di imbarcazioni a remi, da Ponza, prima della costruzione sull’Isola di una Chiesa dedicata a Maria Vergine. Forse la testimonianza di fede più remota viene dal racconto, confermato dal noto scrittore e storico Sir Harold Acton nel suo “I Borboni di Napoli” del 1984, di pellegrini provenienti da Messina. Questi, dice la leggenda, affrontavano il lunghissimo viaggio nel Rito della Perdonanza. Per scontare, cioè, le colpe dei loro peccati che avevano provocato l’allontanamento della Vergine dalla loro Isola. Il rito nel tempo è andato perso ma la Madonna di Costantinopoli o d’Itri, divenne così celebre in tutto il Sud Italia. Non mancarono infatti, negli anni, neanche Papi e Re all’altare della Miracolosa Madonna. Ricordiamo la visita, il 10 febbraio 1849, di papa Pio IX che, esule a Gaeta, si recò al Santuario. Con Lui, Re Ferdinando II di Borbone e tutta la Famiglia Reale al gran completo. Questa testimonianza è ricordata nello splendido dipinto che orna il soffitto della Chiesa nel Santuario. Per quell’occasione il Re si adoperò a far costruire la Via Civita Farnese, importantissima per il futuro sviluppo del Santuario e per gli scambi con gli Abruzzi. La Corte borbonica si occupò del Santuario in altre occasioni. Ricordiamo i Real Decreti per l’assegnazione dello stesso a due diverse istituzioni religiose. Con il Decreto n.5464 del 25 Luglio 1839, Re Ferdinando II, affida il Santuario ai Padri Passionisti. Ed ancora con Decreto n.4719 del 19 Gennaio 1858 si revoca tale concessioni in favore della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Anche il beato Papa Pio IX si occupò di nuovo della Vergine d’Itri nel 1877 sottoscrivendo il decreto per la seconda incoronazione della Civita, coniando per l’occasione anche una medaglia ricordo”.

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