La colonna di Sant’Erasmo in Gaeta

di Lino Sorabella

La colonna del cero pasquale della cattedrale di Gaeta rientra tra i manufatti liturgici più prestigiosi del Medioevo cristiano. Per quanto riguarda la datazione, l’ipotesi più recente la ascrive tra gli anni settanta del sec. XIII e la prima metà del successivo. È probabilmente la più maestosa celebrazione del nostro Patrono un tempo usata in abbinamento al pulpito e agli exultet.

La colonna, alta tre metri e mezzo, venne idealmente divisa dallo scultore, orizzontalmente, in dodici livelli narrativi, e, verticalmente, in quattro fasce. Questa divisione geometrica dà luogo a quarantotto formelle (cm. 30 x 27). Il fitto ciclo narrativo viene diviso in due parti di ventiquattro scene ciascuna: due file verticali di riquadri narrano le gesta Christi, le altre due la passio di S. Erasmo. L’ordine della narrazione è bustrofedico dall’alto in basso (da sinistra a destra, poi subito sotto, a seguire verso sinistra, poi sotto e così via). La narrazione della vita di Gesù, dall’Annunciazione fino alla gloria del Cristo Giudice, si sviluppa attraverso i Vangeli, ma per talune scene lo scultore attinge anche agli apocrifi. Per quanto riguarda la vita del Patrono Erasmo sicuramente la fonte d’ispirazione dello scultore fu la Passio Erasmi scritta tra il 1078 e il 1086 da un gaetano, Giovanni suddiacono (poi Papa Gelasio II, 1118-1119) monaco a Montecassino (codice cassinese 101 HH).

Contrapporre le storie di Gesù alle gesta del Patrono Erasmo significa identificarlo come alter Christus, dove le formelle del vescovo antiocheno erano rivolte all’assemblea anche a scopo didattico: una narrazione del trionfo del santo che congiungeva l’identità civica e spirituale di una intera città, non a caso quest’ultima ben delineata nell’ultima formella del ciclo.

Nella maggior parte dei casi, in ogni formella è rappresentata più di una scena contemporaneamente, ma è utile rinnovarne in questa sede la narrazione della passio erasmiana: 1) Erasmo Vescovo di Antiochia in cattedra con due diaconi; 2) esilio sul monte Libano nutrito da un corvo e attorniato da fiere ammansite; 3) Erasmo rientra ad Antiochia per confortare e guarire i cittadini; 4) arresto ed interrogatorio davanti all’imperatore Diocleziano; 5) supplizio della battitura con sfere di piombo; 6) percosso con verghe; 7) raschiatura delle carni e mistura di pece, cera e zolfo; 8) Erasmo libera un indemoniato ed amministra il sacramento del battesimo; 9) Diocleziano sigilla la cella di Erasmo ma il santo viene liberato da un angelo; 10) traversata del mar Egeo; 11) Erasmo giunge a Singidunum e risuscita il figlio di Anastasio; 12) battesimo del figlio di Anastasio; 13) Erasmo interrogato al cospetto dell’imperatore Massimiano; 14) l’imperatore comanda ad Erasmo di onorare il simulacro di Giove; 15) la statua di Giove si frantuma e ne esce un drago; 16) battesimo degli abitanti di Singidunum convertiti; 17) Massimiano condanna a morte i neobattezzati; 18) Erasmo è torturato con la corazza rovente che viene raffreddata da un angelo; 19) supplizio della caldaia riempita di resina, piombo e pece bollenti; 20) l’Arcangelo Michele libera Erasmo dal carcere; 21) approdo a Formia; 22) Erasmo muore a Formia; 23) Il corpo viene portato in salvo per evitare le scorrerie dei saraceni; 24) traslazione del corpo a Gaeta.

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