In mostra alcuni gioielli di famiglia

di Lino Sorabella

Il Basso Lazio si dimostra, sempre più, un territorio ricco di beni culturali di primaria importanza. Attualmente possiamo rintracciare molteplici oggetti del nostro territorio, esposti in mostre temporanee.

In Germania, nei Musei Reiss-Engelhorn di Mannheim, fino al prossimo 26 febbraio è visitabile una straordinaria esposizione dal titolo “I Normanni”. Dal nostro territorio il prof. Valentino Pace ha selezionato la stauroteca bizantina (oro e smalti policromi, fine sec. X – inizi XI). Il prezioso reliquiario, venne donato al cardinale Tommaso de Vio presso il cenobio di San Giovanni a Piro (Salerno); alla sua morte il prelato lasciò la crocetta alla cattedrale di Gaeta, dotandola di un basamento con la propria epigrafe e per secoli, nelle liturgie nel duomo, si è utilizzata quale reliquia della croce di Cristo.

Al MANN di Napoli, fino al 10 aprile è visitabile la mostra “Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario”. Dopo un’attenta analisi dei beni culturali del territorio, il prof. Federico Marazzi, curatore dell’esposizione, ha scelto una serie di oggetti pertinenti il duomo di Gaeta: una transenna di finestra (pietra, sec. IX), un rilievo con un maialino e fiore di loto (pietra, sec. IX – X), una crocetta con filigrana aurea e granato (sec. VI), due croci pettorali con la rappresentazione del Cristo (lega di rame, sec. XI). Marazzi ha voluto esporre anche un pavimento musivo (sec. V – VI) proveniente dagli scavi di Minturnae (già presso il MANN), oltre ad una serie di elementi fittili pertinenti il santuario della dea Marica al Garigliano; un pezzo inedito è la lucerna (bronzo, sec. VI – VII) ritrovata nella recentissima campagna di scavi presso la stessa area archeologica.

Alle Scuderie del Quirinale, fino al 10 aprile, nella mostra “Arte Liberata” sono esposti una serie di capolavori salvati durante la seconda guerra mondiale. Relativamente al nostro territorio, il prof. Alessandro Zuccari ha voluto inserire un’opera proveniente dalla chiesa di S. Pietro in Fondi, l’annunciazione tra i santi Onorato e Mauro, dipinta da Cristoforo Scacco nel 1499. Il trittico su fondo d’oro mostra, al centro, in un tempietto, la Vergine in preghiera e l’angelo annunciante, in basso due angeli con un giglio in un prezioso vaso con una veduta di Fondi; a margine della scena centrale vi sono, da un lato, S Onorato abate, protettore della città, con il modello del castello tra le mani, dal lato opposto, S. Mauro; la raffigurazione è sostenuta da una predella con l’ultima cena e ai lati gli stemmi della famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona; tra i due angeli vi è un cartiglio con l’iscrizione CRISTOFORUS SCACCHO DE VERONA PINXIT HOC OPUS 1499

Ancora in Roma, presso il Tempio di Romolo nel Foro Romano, fino al 10 aprile è in corso la mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”, dove la dott. Nicoletta Cassieri ha voluto inserire la statua del Palladio tenuta in mano da Diomede (marmo, fine I sec. a.C. – inizi I sec. d.C.), proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga: tra le 24 opere di straordinario valore, riveste un ruolo principale il prezioso manufatto proveniente dalla villa di Tiberio.

Probabilmente, mai prima d’ora, si è registrato un così ampio numero di prestiti dal Basso Lazio a favore di mostre di caratura internazionale. Un’ulteriore riprova dell’importanza culturale di un territorio e dei suoi beni culturali. A questo punto, resta da chiedersi: la cittadinanza, il personale della formazione scolastica, i detentori dei singoli beni, la classe dirigente, conoscono cosa è presente sul territorio? Ne comprendono il valore? Si interrogano se stanno valorizzando al meglio questi elementi? Tendono a far crescere la promozione intorno a questi punti di eccellenza che anche dall’estero ci ammirano?

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