1798: a morte il povero pescatore di Mola Pietro Trani

Siamo alla fine del 700 e la rivoluzione francese sta producendo i suoi effetti anche sulla penisola. Un grido di libertà e cambiamento viene propinato ai popoli per imporre un esercito straniero ( quello francese) e soverchiare il potere negli Stati italiani.

la nostra storia ha luogo a Terracina, Stato Pontificio. E’ qui che troviamo una Sentenza, datata 14 ottobre 1798 e firmata dalla Commissione Militare stabilita nel Dipartimento del Circeo. Nella stessa si legge quanto segue: “In nome del Popolo Francese, Anno settimo della Repubblica Francese, Una e Indivisibile.  Libertà  ed Uguaglianza

La Commissione Militare convocata dal Presidente si è adunata in una delle Sale della Municipalità  di Terracina ad oggetto di giudicare gli accusati di essere andati ribelli nella Casa del Console Francese in Terracina per assassinarlo, di aver carcerato vari Patrioti di detta Città  nel tempo della Ribellione nel Dipartimento del Circeo contro l’armata e la Repubblica Francese, e di averla provocata tanto con discorsi che col prendere le armi “

Uno degli accusati era Pietro Antonio Trani, povero pescatore di Mola di Gaeta che si trovava a Terracina per lavoro, interrogato non seppe riferire neanche la sua età . Pietro Antonio Trani fu accusato di aver preso le Armi contro l’Armata e la Repubblica Francese e di essere andato con una  pattuglia  nella Casa del Console Francese in Terracina per prenderlo ed avere minacciato i patrioti e gridato per le Strade che bisognava massacrare tutti i Repubblicani.

Per tutto questo Pietro Antonio Trani, nonostante non fu reo confesso dei fatti, fu condannato a morte. Nessun appello, nessuna difesa.

  • Giuseppe Scipione, era un calzolaio ed aveva solo 22 anni. Era di Castellone ed anch’egli si trovava a Terracina per lavorare. Giuseppe Scipione fu accusato di aver prese le armi.  Non fu reo confesso per le accuse che gli si facevano. Fortunatamente sfuggi la pena di morte e fu liberato tanto per tornare a Formia e raccontare quanto accaduto al suo conterraneo.

In tutto gli accusati erano 14. Tutti contadini, calzolai, pescatori ed umili lavoratori di Terracina e della zona. Su 14, ben otto furono condannati a morte in nome del popolo francese ma a Terracina. In nome della Repubblica Francese ma in Terra di Roma. Evidentemente l’ uguaglianza e la libertà   con cui avevano ghigliottinato Re e Nobili a Parigi a favore del popolo non valeva in terra straniera. Evidentemente gli ideali portati erano più importanti della vita di 14 umili che osarono in casa loro ribellarsi ad una invasione perpetuata con di un esercito straniero. Chi fu ammazzato per difendersi da un invasione straniera fu chiamato brigante ed offeso nella memoria ancora oggi.

Oggi noi vogliamo ricordare Pietro Antonio Trani, pescatore di Mola morto a Terracina per evitare che degli stranieri arrivassero nella sua città  natale, Formia. Ammazzato per aver tentato di ribellarsi.

I documenti sono tratti da “Collezione di carte pubbliche, proclami, editti, della Repubblica Romanaâ” Roma, 1798.

Daniele Elpidio Iadicicco

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