1861: La strage dei 100 di Gioia del Colle


di Daniele Elpidio Iadicicco

Sarà ancora lungo e durerà anni il processo di riscoperta della storia del Sud Italia in particolare riferimento al processo di unificazione violenta subita nel 1860 /61. Quando la favola del liberatore dai capelli d’oro Garibaldi si concluse, il “vissero tutti felici e contenti” non arrivò mai. E così la massa di contadini, presto etichettati come briganti, scoperta la truffa risorgimentale e traditi gli slogan e le promesse fatte si ribellano alla neonata Italia. Così accade nelle Puglie, infiammate dalla rivoluzione sostenuta da patrioti e militari come il Sergente Romano di Gioia del Colle.

L’episodio più importante da raccontare è quello avvenuto il 28 luglio del 1861. Il Sergente Pasquale Domenico Romano, uomo d’astuzia e sagacia, raccoglie attorno a se quanti vogliono ribellarsi al nuovo stato iniquo ed invasore. Organizzata la guerriglia, attacca con coraggio il borgo di San Vito presso Gioia del Colle. Lo accolgono più di tremila paesani che sventolando i bianchi vessilli borbonici, lo acclamano da eroe.

Lapide in ricordo a Martina Franca

I sabaudi rispondono con fucili e nuovi cannoni fatti arrivare per la repressione. Il sergente Romano ed i suoi uomini si impossessano del Borgo per tutta la giornata. Saccheggiano e banchettano a spese delle famiglie liberali. La risposta non si fa attendere e radunate forze armate da tutti i borghi vicini gli “italiani” tentano di ricacciare i briganti dal paese. I contadini resistono con tenacia, ma possono poco contro le armi dei nemici. Tanti riescono a scappare ed a rifugiarsi sui monti ma tanti di quei ragazzi arrestati vengono portati a Gioia del Colle ed uccisi sommariamente. Fu da subito definita una “Orrenda carneficina!”. Si contano solo in quel giorno dai 100 ai 150 morti. Tra i tanti muore anche
VITO DOMENICO ROMANO (fratello minore del Sergente Romano) di soli 18 anni, Pastore. Molti altri a seguito delle ferite, e dei colpi di cannone, muoiono nei giorni successivi e per tutto il mese di Agosto. Al solo Comune di Gioia questa battaglia costa, oltre che la vita dei propri cittadini, 1356,64 ducati per il trasporto di morti al camposanto.

Strada dedicata a Pasquale Romano a Villa Castelli (BR).

Come si può parlare di eroica unificazione italiana quando il solo Stato Civile di Gioia del Colle conta cento morti ? Quale processo di liberazione dai tiranni Borbone poteva essere se a ribellarsi sono proprio i contadini che teoricamente dovevano essere liberati?

Il mese dopo la battaglia, per tutto Agosto 1861, muoiono ben venti bambini. Evidentemente il cannoneggiamento aveva ferito e gravemente anche la popolazione inerme. Dovremmo altrimenti pensare che il piccolo Antonio Nicastri di appena 14 giorni di vita era precocemente dedito al brigantaggio per essere ucciso.

Insomma la solite triste storia, una unificazione inaugurata con la violenza, imposta con la forza e suggellata con il sangue dei più deboli.

Ecco l’elenco dei morti a Gioia del Colle del 29 luglio del 1861 tratto dallo stato civile di quel Comune. Mi scuso se nella trascrizione di qualche nome sia stato mal interpretato.

Nome – Anni – Professione
Federico Stasi 26 Civile
Vincenzo Pavone 29 Barbiere
Francesco Lotito 28 Contadino
Giuseppe Donato Pellicoro 38 Ferraro
Cosmo Quarasita 27 Contadino
Francesco Abbruzzese 26 Contadino
Pasquale Viegli 26 Calzolaio
Carlo dell’Erba 40 Cestaiuolo
Francesco Milano 27 Contadino
Francesco pellegrino 30 Contadino
Domenico Pellegrino 30 Contadino
Francesco Paolo Matarrese 62 Tintore
Maria Luigia Asquilino 56 Filatrice
Giuseppe Matarrese 27 Falegname
Saverio Spada 38 Contadino
Vito Giacomo Bellino 53 Sarto
Angelo Nicola Stasolla 53 Contadino
Domenico Serra 30 Cestaiuolo
Pietro Grantieri 40 Contadino
Filippo Buttiglione 70 Contadino
Nicolo Buttiglione 24 Contadino
Cesare Angelillo 26 Contadino
Giovanni Cuscito 23 Contadino
Gregorio Colacicco 80 Contadino
Francesco Petrera 26 Contadino
Vito Colacino 40 Contadino
Vito Leonardo Antonelli 26 Contadino
Francesco Surico 29 Contadino
Giacinto Donvito 38 Contadino
Filippo Lippolis 36 Contadino
Francesco Lotito 30 Contadino
Don Antonio Pasessa 56 Contadino
Filippo Panessa 21 Contadino
VITO DOMENICO ROMANO (fratello minore del Sergente Romano) di anni 18, Pastore
Pasqua Milano 53 Filatrice
Giuseppe Lattarulo 63 Ferraro
Leonardoronzo Lattarulo 38 Ferraro
Pasquale Fico 36 Contadino
Vito Leonardo Cuscito 23 –
Michele Lacera 36 Falegname di Putignano
Gaetano Vernile 27 Muratore
Sebastiano Semeraro 30 Muratore
Giuseppe Casurso 26 Contadino
Filippo Galatola 26 Contadino
Pietro Montenegro 26 Muratore
Vito Leonardo Ripa 60 Contadino
Tommaso Addabbo 30 Contadino
Giuseppe Spada 24 Contadino
Maria Petrera 30 Filatrice
Giuseppe Silvestri 26 Falegname
Vito Filippo Surico 26 Contadino
Giuseppe Lanara di mesi 3 –

Morti nei giorni successivi

Francesco Antonelli 30 Contadino
Francesco Rizzi 32 Contadino
Filippo Benedetto 27 Contadino
Pietro Venere 30 Contadino
Vitantonio Castellaneta 28 Contadino
Giuseppe Venere 28 Contadino
Giovanni Colacino 28 Contadino
Nicolò Lotito 30 Pastore
Raffaele Nenori 26 Contadino
Felice Arcelli 27 Contadino
MARIA Linzalone 48 Filatrice
Francesco Vassallo di mesi 5 –
Vincenzo Pace 50 Contadino
Francesco Paolo Zamanna 36 Contadino
Pasquale Indellicati di mesi 10 –
Domenico Colacino 36 Contadino
Biagio Bellacieco 28 Contadino
Antonio Nicastri di giorni quattordici –
Giuseppe Pace 28 Contadino
Rocco Dragone 27 Contadino
Domenico Pace 30 Contadino
Matteo Scarpetta 36 Contadino
Maria Rosaria Castellaneta 2 –
Domenico Giove 36 Contadino
Concetta Piemontese di mesi 5 –
Mariarita Milano 16 Filatrice
Rosa Gisotti 1 e mesi 2 –
Angela Angelillo 1 –

Natalizia Angelillo 40 Filatrice
Pasqua Lotito 1 –
Angela Abruzzese 21 Filatrice
Domenico de Maristis 3 –
Anna Bradaglio 2 –
Cataldo Capodiferro 1 e mesi 8 –
Beatrice Rosati 72 Propietria
Domenico Mosite 1 –
Lucia Devota di mesi 4 –
Maria Lippolis 2 –
Francesco Donvito 1 –
Angela Maria Sddolorata Prestigio 1 –
Giuseppe Laterza 58 Contadino
Orazio Fumento 1 –
Nicolo Santojemma 1 –
Giuseppe Pellegrino 1 e mesi 6 –
Domenico Lamonte mesi 6 –

Francesco Imdellicati 28 Contadino

Cippo funerario nel bosco tra Gioia del Colle e Santeramo in onore del sergente Romano

Dopo due anni sempre Gioia del Colle a ventinove anni muore pure il Sergente Pasquale Domenico Romano, era il 6 di Gennaio del 1863. Scrive
Francesco Giannini su Gioiadelcolle.net “Il suo corpo, legato al dorso di un asino, viene portato un giro per il paese ed è oggetto di insulti da parte dei suoi concittadini. Nudo, rimane esposto al pubblico disprezzo in Piazza Castello, per due giorni e, subito dopo, di nascosto, viene sepolto.”

Atto di morte del Sergente Romano

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