Gaeta e i Medici, parte 1: il poeta Burchiello a Gaeta

Il barbiere letterato nemico di Cosimo de Medici e le poesie dedicate a Gaeta

Si chiamava Domenico di Giovanni ed era nato a Firenze nel 1404. Fu meglio noto come il Burchiello. Un poeta Davvero unico e forse anche sottovalutato.
Molto noto per suo linguaggio paradossale e apparentemente assurdo. Invenzione linguistica, commistione di generi letterari e iperbole comica. Questo il mix innovativo per creare la sua cifra stilistica. Un po snobbato all’inizio fu poi caposcuola di un genere. Il critico Giuseppe De Robertis parlò di “pop art” dell’epoca. Un linguaggio sonoro, ricco di riferimenti anche alla natura circostante. Una sorta di grammelot alla Dario Fo ma pensato 500 anni prima.

Una’altro tratto caratteristico era la sua professione. Prima di dedicarsi solo alla poesia, faceva il barbiere. Incuriosiva molto il suo salotto letterario all’interno della stessa barberia, frequentatissimo da poeti e letterati, tra cui ad esempio Leon Battista Alberti.

Di convinta fazione antimedicea, nel 1434, al ritorno di Cosimo de Medici dall’esilio veneziano, Burchiello fu a suo volta esiliato. Anche se ufficialmente si parlò di sua fuga da Firenze.

Fu costretto ad iniziare un periodo di viaggi che lo portarono a vivere in diverse città, tra cui Venezia, Parma ed infine Gaeta.

Del periodo gaetano di Burchiello rimangono due sonetti, inseriti nel suo celebre ” Quale può essere la maggiore testimonianza per un poeta se non quella di coinvolgere la città che lo ospita nei propri lavori.

Il primo sonetto che cita il Porto di Gaeta come scenario del sonetto

Il secondo inizia con lui a Gaeta che mangia “Pan di Puccio” e conferma che sfidato dai Medici

Dopo Gaeta, visse a lungo a Siena. Non vedendone il tramonto, anzi con il consolidarsi del loro potere, nel periodo finale della Sua vita, si era comunque riavvicinato alla famiglia dei Medici che lo avevano esiliato. Il Burchiello, in effetti, se li era inimicati quando questi erano esiliato da Firenze, forse pensando che fossero finiti.
Burchiello morì a Roma di malaria nel 1449. La notizia fu accolta da una lunga serie di sonetti commemorativi (tra gli autori Antonio Manetti, Piero del Tasso, Mariotto Davanzati, Betto Biasini).

Daniele Elpidio Iadicicco

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