Spettacolare migrazione d’autunno attraversa il Parco Riviera di Ulisse

Il 30 ottobre scorso, nell’Area Naturale Protetta di Gianola e Monte di Scauri, si è conclusa la seconda e ultima sessione annuale di inanellamento dell’avifauna migratrice ad opera del Parco Riviera di Ulisse. Le sessioni, che si tengono in concomitanza della migrazione primaverile e appunto di quella autunnale, consistono nella cattura non traumatica degli uccelli, grazie a speciali reti a tale scopo studiate, seguita dalla raccolta di dati di vitale importanza per la ricerca e la conservazione delle varie specie. Subito dopo si procede all’applicazione indolore di un anello riportante un codice univoco europeo – l’Euring – e all’immediata liberazione dell’uccello. L’inanellamento, quindi, non è di per sé il fine, bensì un metodo scientifico per raccogliere importanti informazioni sulla vita degli uccelli.

Quest’ottobre le giornate effettive di cattura sono state 12, durante le quali sono stati studiati circa 1500 esemplari di 24 diverse specie: Capinera, Pettirosso, Luì piccolo, Beccafico, Codirosso, Codirosso spazzacamino, Torcicollo, Gazza, Verdone, Verzellino, Cinciarella, Cinciallegra, Allodola, Merlo, Tordo bottaccio, Occhiocotto, Passera scopaiola, Culbianco, Civetta, Fiorrancino, Zigolo nero, Zigolo muciatto, Saltimpalo, Fringuello; comprendenti migratori a lungo e corto raggio, ma anche stanziali.
Come oramai di consuetudine, alla sessione di inanellamento hanno assistito numerosi visitatori, circa 300: associazioni, cooperative di recupero e assistenza ragazzi disabili, scouts, insegnanti progetto Erasmus provenienti da Portogallo, Romania, Turchia, Grecia e Polonia, ma anche privati cittadini per lo più italiani con sporadiche presenze di visitatori provenienti da Irlanda, Germania, Israele, Spagna e Canada.

È straordinaria la capacità degli uccelli di orientarsi attraverso continenti e in mare aperto utilizzando l’orientamento magnetico, quello geografico/astronomico e, secondo alcuni ricercatori, la memoria collettiva. Eppure, nonostante le ricerche e le scoperte, il grande viaggio degli uccelli migratori rimane un mistero che ci lascia ancora con il naso all’insù a chiederci come fanno.
Molti degli uccelli censiti in quest’ottobre hanno già compiuto altre volte il viaggio, mentre i nuovi nati – anche questi in gran numero – si sono fermati nella Riviera di Ulisse per la prima volta, scegliendo come ultima sosta, prima della grande traversata del mediterraneo, il nostro parco: l’ultimo lembo di terraferma che vedranno prima di arrivare in Africa e al quale cercheranno un giorno di fare ritorno; chissà se, aldilà della nostra comprensione, in una piccolissima porzione delle loro coscienze rimarrà impressa l’immagine del nostro golfo e della nostra costa: quella che noi come loro, in maniera molto diversa, chiameremo per sempre casa.

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