Le origini formiane di Roy DeMeo

Uno dei più grandi killer della storia della mafia neworkese

Siamo stati abituati a leggere di storie di emigrati di origine locale più o meno di successo. Storie fatte di fatica e sacrifici, di successi come di insuccessi. Gli immigrati italiani hanno certo contribuito a scrivere la storia americana in ogni sua sfaccettatura.
Il primo nemico però che ogni emigrato italiano, di prima come di seconda generazione, è stato costretto a combattere non è stata la fame ne la disoccupazione ma il pregiudizio.
Certo, perché riuscire a scrollarsi di dosso l’etichetta di mangiaspaghetti mafiosi non è stato affatto facile. Complici certi film e stereotipi preconfezionati i nostri emigrati sono riusciti a superare questa etichetta grazie a lavoro e sacrificio.

Certo è che tra tanti lavoratori alcuni criminali c’erano e come. E’ questo il caso di Roy Albert DeMeo. Nato a New York nel 1940 (in altri registri 1942) proveniva da una famiglia italiana di origini napoletane. Così fino ad oggi nelle sue biografe ufficiali.
Roy creò una sua gang affiliata ai Gambino di New York, a cui vengono attribuiti l’esecuzione materiale di oltre cento omicidi negli anni 70.
Il cognome DeMeo, molto diffuso in più parti d’Italia poco ci rilevava ancora circa la provenienza di questa famiglia. Anche se dalla stessa spiccavano uomini di legge come un procuratore ed un noto perito forense, Roy divenne un boss e un uomo d’onore a tutti gli effetti. Egli contava sulla tristemente nota “DeMeo crew” tra i cui membri vi era Richard “Iceman” Kuklinski (tra i killer più sanguinari della storia americana). Delle sue criminose attività parla anche il film “Iceman” film uscito nel 2012 scritto e diretto da Ariel Vromen. Nel film il ruolo di Roy DeMeo viene ricoperto addirittura da Ray Liotta.
Molte le storie legate a questo spietato serial killer mafioso, ritratte in altrettanti documentari in lingua italiana o inglese visibili su YouTube.
Il marchio di fabbrica di Roy rimane però la sparizione dei cadaveri dopo i suoi omicidi. Smembrava le sue vittime e gettava i resti in semplici sacchi della spazzatura. Terribile quanto banale metodo ma molto efficace. Tecnica tra l’altro ripresa più volte in classici film sulla mafia americana stile “padrino”. Tutto questo accadeva a casa di suo cugino Joseph Guglielmo, altro membro della DeMeo Crew, dietro il locale Gemini Lounge. Altro membro della banda era Joe Testa.
Un De Meo con un cugino di cognome Guglielmo ha iniziato a fornire qualche piccolo sospetto circa la provenienza di questi personaggi. Per non parlare del sodale Testa. Tutti cognomi cioè fortemente legati alla storia di Formia.

I sospetti erano ben fondati ed i genitori di Roy sono risultati essere Anthony De Meo e Eleonore Colarullo.

Eleonore era figlia di Francesco Colarullo e Caterina Filosa. Era nata in una strada di Brooklyn abitata tutta da formiani, tra cui le famiglie D’elia, Scarpellino, Caramanica, Filosa, Forte, La Rocca ed i DeMeo appunto.

Il padre di Roy, Anthony, nato a inizio 900 dovrebbe essere con tutta probabilità figlio di Candeloro “James” De Meo (figlio di Raffaele e Palma Filosa) e Francesca Sparagna, coppia maranolese emigrata a New York.

Il fatto certo è che tra De Meo, Colarullo, Filosa e Guglielmo c’è poco da tergiversare. Si tratta molto evidentemente di famiglie di provenienza formiana, imparentate tra di loro a New York. Roy aveva cioè tutti e quattro i nonni di Formia, anche se sia lui che i genitori erano nati a NewYork.
Nel 1983 viene ucciso dalla stessa sua gang ed il corpo, come nei più classici dei film di genere, viene ritrovato nel bagagliaio della sua cadillac.

Daniele E. Iadicicco

si ringrazia per la collaborazione alla ricerca Jennifer G Morgan fervente ricercatrice di origini maranolesi

Città:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *