Formia muore di traffico. La nota di un comitato cittadino e la risposta della politica

A seguito della nota, qui riportata del Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia, capitanata da Gaetano Quercia, molti politici hanno voluto solidarizzare e rispondere al comitato stesso.

Ecco la nota inviata dal comitato:

FORMIA, SOFFOCANTE NODO VIARIO DELL’INTERO COMPRENSORIO SUD PONTINO, MUORE DI TRAFFICO:
è ormai diventato non più sostenibile per tutti i cittadini del sud-pontino, particolarmente poi per quelli che vivono a Formia, sopportare ancora il carico del traffico nazionale che per varie motivazioni si riversa nell’imbuto delle arterie d’accesso alla città di Formia, in particolare della statale variante Appia e della litoranea via unità d’Italia. Motivazioni che svariano a trecento sessanta gradi quali, solo per citarne le più macroscopiche:
1- la mancata creazione di un’autostrada tirrenica, nonostante il frenetico sviluppo di trasporto su gomma;
2- il transito quotidiano di tutti gli autotreni e mezzi pesanti diretti al M.O.F. di Fondi, ai porti di Gaeta e addirittura diretti a Civitavecchia camionisti che volutamente privilegiano questo tragitto per risparmiare il pedaggio autostradale;
3- la caotica crescita urbanistica della città di Formia addirittura sullo stesso tragitto indispensabile per il suo attraversamento e comunque su tutte le aree complanari interessate;
4- l’esorbitante incremento estivo del traffico turistico sia in direzione Napoli e, soprattutto, direzione Roma;
5- la mancanza di una diversa regolamentazione del servizio trasporto extraurbano con la conseguente invasione di centinaia di autobus che ulteriormente intasano i punti nevralgici della rete stradale;
6- la mancata adozione di P.U.T., già tecnicamente consegnato, dovuta soprattutto ad inerzia politica;
7- la mancata realizzazione di una cerniera viaria di collegamento dalla stazione F.S. con via Spaventola;
8- l’insufficiente unica alternativa parallela costituita dagli assi di via Vitruvio e via Rubino-via Lavanga;
9- l’insufficiente cartellonistica agli ingressi cittadini da Itri, Gaeta, Minturno che comporta addirittura la sovente presenza di spaesati Tir in città in cerca di una via di fuga;
10- la presenza d’intersezioni viarie pericolosissime spesso con impossibilità di ordinato deflusso per mancanza di arterie complanari;
11- Il mancato completamento della cosidetta complanare ex Sparanise direzione Formia;
12- gli insicuri e dissestati ponticelli, di cui uno da anni ancora chiuso, di collegamento tra la via Appia e la via Matteotti nota come superstrada.
Dopo tanti decenni inutilmente trascorsi nell’illusione di una Pedemontana, diventata ormai un’utopia sia per la mancanza degli indispensabili finanziamenti e sia per la legittima occupazione urbanistica delle aree prima potenzialmente possibili per la realizzazione dell’opera, Formia muore di traffico e trascina anche in una sofferente agonia tutti i cittadini del comprensorio che malauguratamente sono interessati al transito per Formia.
Quali logiche conseguenze delle criticità segnalate si assiste inermi in mezzo ad un traffico paralizzato ad una miriade d’incidenti spesso gravi o mortali, ambulanze e tutti gli altri mezzi di soccorso in indicibili difficoltà per rapidamente intervenire, vigili urbani e tutte le altre forze dell’ordine inchiodati nella morsa degli ingorghi, immane sofferenza delle tante attività commerciali presenti sul tragitto addirittura a volte irraggiungibili da una clientela esausta, alla scarsa attenzione per la potatura delle incolte erbacce e ad una latitante pulizia dei cigli e delle cunette stradali e, dulcis in fundo, una scarsissima, a volte addirittura nulla, illuminazione stradale.
Pertanto, in riferimento a tutte le presenti considerazioni espresse, con il presente documento si comunica quanto segue alla SS.LL. indicate in epigrafe:
1- la costituzione di un Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia, comitato già da subito aperto alle adesioni e ai contributi di ogni singolo cittadino, gruppo, associazione, movimento e partito politico che condividono le presenti istanze;
2- la richiesta urgente dell’insediamento di un condiviso tavolo tecnico tra le SS.LL. per la ricerca, lo studio e la rapida attuazione di urgenti misure alternative tese ad alleviare lo stato d’indicibile sofferenza di tutti i cittadini del sud-pontino, in attesa delle soluzioni definitive che richiedono i “famosi tempi lunghi”;
3- attivano il monitoraggio costante delle iniziative volte alla messa in sicurezza delle principali arterie in mancanza delle quali gli stessi dichiarano che attueranno uno stato di agitazione civica permanente con le conseguenti azioni legali in sede penale per le palesi, documentate omissioni;
4- auspicano il coinvolgimento e l’adesione al comitato delle comunità viciniori dell’intero comprensorio.

La risposta del Cons. Regionale Giuseppe Simione

Gentilissimo,
Ho avuto modo di leggere con grande attenzione la nota inviatami dal Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia.
Ci tengo ad affermare che da parte del sottoscritto c’è ampia disponibilità ad ascoltare le ragioni evidenziate dal comitato, compresa la richiesta urgente dell’insediamento di un tavolo tecnico per la ricerca, lo studio e la rapida attuazione di misure volte ad alleviare lo stato d’insofferenza dei residenti del sud pontino.
La città di Formia è alle prese ormai da decenni con l’annoso problema di una viabilità insostenibile, diventata un fardello pesante per i cittadini.
Vale la pena soffermarmi solo brevemente sulla Pedemontana, un’opera di cui si parla da quasi insistentemente ormai da sessanta anni in questo territorio.
Era la fine degli anni ’50 quando per la realizzazione della Flacca si accese una forte discussione su questa infrastruttura. Si sono sommati una serie di progettazioni, alcune appaltate, rivedute e corrette fino ad arrivare all’ultima versione, che non ha mai visto la luce a causa della mancanza di risorse adeguate, in virtù del corso complessivo dell’operazione pari a circa un miliardo di euro.
Come è noto quello della Pedemontana è un tema abbondantemente archiviato, tanto che si è arrivati alla scadenza del vincolo preordinato per l’esproprio, ovvero la condizione minima necessaria per appaltare l’opera.
Al contrario appare certamente più percorribile l’ipotesi legata ad una Pedemontana leggera, ovvero di un’infrastruttura strategica fondamentale anche per consentire l’attraversamento veloce di Formia.
Il tema della Pedemontana leggera di Formia andrebbe peraltro abbinato al collegamento veloce all’autostrada A1 con un ampliamento della sede stradale Formia-Cassino.
Saremmo davanti ad un’opera strategica per tutto il territorio regionale e di fondamentale importanza per decongestionare il traffico all’interno delle città e consentire lo sviluppo di tutto il sud pontino. Portare in cantiere questa opera significa deviare il traffico dai centri abitati e garantire uno strumento decisivo per il turismo in tutta l’area.
Maggiori benefici si avrebbero sia per la viabilità come per l’economia locale, anche attraverso il completamento della linea ferroviaria Gaeta-Minturno, con il naturale sviluppo di un forte Polo di servizi logistici, tale da rilanciare tutto il sistema industriale del sud della provincia.
Regione e Anas dunque dovrebbero procedere senza indugi per realizzare questa infrastruttura che consentirebbe di deviare il traffico pesante dall’attuale strada che priva i cittadini di Formia di un tratto importante del loro lungomare restituendolo alla comunità, oltre a dare a Gaeta e al porto l’accesso veloce all’autostrada.
Intendo quindi farmi portavoce di queste esigenze non più rinviabili e sarà mia premura chiedere al più presto la convocazione dell’apposita commissione consiliare regionale, nell’ambito della quale ascoltare i rappresentanti dell’Anas, per fare il punto sull’opera infrastrutturale e comprendere come procedere in tempi rapidi nel senso auspicato.
Confidando nella condivisione delle finalità espresse, e restando in attesa di cortese cenno di riscontro, l’occasione è gradita per salutare cordialmente.Giuseppe Simione

La risposta dell’On. Gianfranco Conte

Caro Gaetano,
nelle prossime settimane verrà calendarizzata la discussione del piano del traffico in consiglio comunale!
Sarà quella l’occasione per verificare quali siano gli orientamenti dell’attuale amministrazione e le iniziative che la stessa vorrà adottare per affrontare la delicatissima situazione dell’attraversamento di Formia!
Anticipo la mia sentita adesione alle proposte che il comitato che rappresenti vorrà condividere mettendo a disposizione i miei contatti per una ormai non più rinviabile soluzione.
Un abbraccio, Gianfranco

La risposta del consigliere Antonio di Rocco


Caro Gaetano,
come già anticipato qualche settimana fa quando mi parlavate dell’idea già avanzata di costituire un comitato per sensibilizzare la problematica del traffico dovuto all’attraversamento versamento di Formia, sono a vostra completa disposizione sia a livello personale in consiglio comunale che a livello politico interessando i nostri consiglieri regionali onorevoli e senatori per far sì di trovare adeguate soluzioni a quello che ritengo essere uno dei problemi principali della nostra città.
Con la speranza che i cittadini e le istituzioni capiscano che questa è per la nostra città una delle ultime ‘chiamate alle armi’ per garantire uno sviluppo possibile alle future generazioni. Buon lavoro.
Un abbraccio. Antonio

La risposta del Pres. del Consiglio comunale Pasquale DI GABRIELE

ll C.I.S.A.F. pone una questione seria e non più rinviabile: la viabilità.
E lo fa in modo intelligente e cioè partendo dalla visione comprensoriale del problema.
Da un lato occorre reperire fondi a livello sovracomunale, dall’altro ottimizzare l’esistente.
Il P.U.T. è stato commissionato ed elaborato, ma non adottato.
I tempi sono maturi per un dibattito serio che porti alla adozione del piano urbano del traffico.
Il consiglio comunale non si sottrarrà a quanto di sua competenza.
Certo non basterà e nemmeno si potrà fare in poche settimane perché si tratta di un lavoro complesso e che va probabilmente emendato (prevede, per esempio, decine di rotatorie che sono assai costose).
Il lavoro dovrà essere sinergico e si prospetta duro, ma non più procrastinabile.

Città:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *