Avevamo già sottolineato come il dibattito in questa città avesse ormai raggiunto toni e modi surreali.
La formalizzazione di una denuncia con una richiesta di risarcimento di quattrocentomila euro ad una Consigliera di minoranza per un’attività svolta nell’esercizio delle sue funzioni rappresenta un grave cortocircuito politico.
Un episodio che non trova nessun altro precedente nella vita pubblica della
nostra città, neanche nei momenti di più acceso confronto. Un atto che assume i
connotati di una vera e propria intimidazione politica nei confronti
dell’intero dibattito cittadino e che nulla ha a che fare con il legittimo
diritto di spiegare e sostenere il proprio punto di vista.
Un atteggiamento che diventa ancora più intollerabile se proviene da un
importante imprenditore più volte impegnato in prima persona nella politica
cittadina tra le fila di Fratelli d’Italia e che gestisce i beni archeologici
della nostra città.
Stupisce il silenzio dell’Amministrazione e del Presidente del Consiglio, che
dovrebbe salvaguardare la correttezza del dibattito politico cittadino e
tutelare l’agibilità di posizioni di opposizione in una vicenda che non può
essere derubricata ad un semplice affare tra privati. Non vorremmo che ci sia
quasi una compiacenza a voler silenziare la discussione nella nostra città. Non
sarà però l’ennesimo episodio di “bullismo politico” a coprire
l’incapacità di mettere al centro dell’azione politica le vere criticità di
Formia.