di Daniele E. iadicicco
Questa storia risale al 1863/64. Da poco insediato il nuovo Regno d’Italia il Comune di Formia si ritrova moroso rispetto alla Chiesa di Sant’Andrea di Trivio per il mancato pagamento dell’affitto del Palazzo municipale.
Una storia che pare incredibile. Il palazzo comunale di Formia, sino al 1800 monastero teresiano, poi trasformato in Caserma borbonica era di proprietà della Chiesa di Trivio? Incredibile ma vero. Non di proprietà effettiva si trattava ma di un beneficio concesso da Re Ferdinando II in un reale rescritto di qualche anno prima, che poneva nel godimento effettivo del bene ( il palazzo comunale) la Chiesa di Sant’Andrea di Trivio.
Il curato di Trivio scrive: “Disposizione di pagamento di ducati 80 ammontare di quattro annualità di canone, sul fabbricato del soppresso monistero de teresiani in Formia di cui detta Parrocchiale Chiesa è la padrona diretta“. La storia assolutamente sconosciuta viene fuori da alcuni incartamenti contenenti lettere ed avvisi inviati al prefetto di Caserta proprio dal curato di Trivio, conservati presso l’Archivio nazionale di Caserta.
Il curato continua “Richiedo al Municipio di Formia le annualità arretrate del canone che quel Comune prima corrispondeva ai PP Barnabiti.. indi a questa parrocchia di S. Andrea apostolo di Trivio, di cui ne sono l’economo curato; canoni infisso sul fabbricato di Santa Teresa”. L’unico storico ad aver accennato la cosa, senza tuttavia approfondirla è stato il grande Angelo De Santis che ricordando anche gli scritti del notaio Laracca conferma in un articolo che l’affitto a quel tempo era dovuto alla Chiesa di Trivio. Il reale riscritto era stato registrato dal notaio Scatto di Napoli nel 1844 e prevedeva che il Comune curasse la Chiesa di Santa Teresa pagando il fitto di 20 ducati l’anno essendo il bene stato precedentemente confiscato ai teresiani. Solo in seguito questo diritto passò alla Chiesa di Sant’Andrea di Trivio.
Il sindaco di allora, Gaetano Rubino, risponde già nel 1863 che il fabbricato era stato utilizzato negli anni precedenti dalla Provincia per la costruzione del quartiere militare voluto dal Re, e che quindi nei 4 anni di fitti arretrati pretesi, il Comune di fatto non ne era stato fruitore.
Poco importa a chi alla fine il prefetto diede ragione, la notizia curiosa resta su come per qualche anno ( e non si sa fino a quando) il Comune di Formia abbia dovuto pagare l’affitto alla Chiesa di Sant’Andrea per fruire del palazzo municipale.