Il caporale Coderois seppellito a Madonna di Ponza

A partire da Carlo di Borbone sino ad arrivare sino all’Assedio Gaeta del 1860 / 61 sempre l’esercito delle Due Sicilie si è avvalso di battaglioni di soldati Svizzeri. Questi, come già abbiamo avuto modo di sottolineare, hanno dato il loro contributo alla difesa del Paese lanciando sul campo numerosi militari sia a Formia che a Gaeta. Gli svizzeri, in qualità di soldati professionisti mercenari. erano da sempre utilizzati anche a Lucca, come dal Papa ed in molti stati europei, garantendo stabulità al paese che li assoldava e grande professionalità.

Ed è così che dai meandri dell’archivio storico parrocchiale di San Giovanni a Formia emerge una piccola storia che mi pare comunque importante da ricordare.

E’ il 1811 e sul trono del Regno delle Due Sicilie è saldamente seduto (anche se ancora per poco) Re Giacchino Murat, cognato di Napolone Bonaparte. Sono passati solo cinque anni da quando l’editto di Saint-Cloud, il 5 settembre 1806, obbligava a seppellire i defunti fuori le mura cittadine e non più nelle chiese. Ed è così che i comuni si organizzavano via via per questa nuova pratica. E’ domenica mattina, 24 febbraio di quel 1811 e presso un albergo di Mola muore un soldato ospite. Per soggiornare in Albergo è evidente che il soldato non era di stanza in zona, fatto sta che l’unica traccia che abbiamo di lui è l’annotazione di morte della Chiesa. Si chiamava Giovanni Pietro Coderois, ed era un caporale del decimo reggimento Svizzero, I° reggimento secondo quando più correttamente riportato nell’atto di morte del Comune di Mola. A registrare la sua morte sono evidentemente gli inservienti dell’albergo perchè si presentano al Comune, Luigi Capponi di anni 28 cameriere e Gioacchino Ventirucci di anni 50 cuoco. Dato il basso grado, il povero Caporale era senza dubbio al seguito di qualche ufficiale. O di passaggio nel nostro territorio o temporaneamente a Gaeta per affari militari.

Trovato senza vita la domenica, il giorno dopo 25 febbraio, fu portato e seppellito presso il luogo detto S. Marie Pontiane ( Madonna di Ponza) . Non abbiamo notizie di altre sepolture presso questa Chiesa che evidentemente nei primi anni, essendo fuori “le mura” di Mola, forse servì per seppellire quanti morivano nel borgo. Non sappiamo se fu seppellito in Chiesa o nei pressi di questa, fatto sta che a quasi duecentodieci anni dalla sua morte abbiamo potuto tributare, grazie a questo fortuito ritrovamento documentale, almeno un pensiero a questo giovane militare.

Daniele Elpidio IADICICCO

L’atto di morte registrato al Comune di Mola
La trascrizione della morte nel registro della Chiesa di San Giovanni

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