Lo scioglimento del Consiglio Comunale del 1916 avvenuto per Decreto di SAR Tommaso di Savoia
di Daniele E. Iadicicco
Il resoconto del pietoso stato di abbandono del Comune di Castellonorato arriva dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia di Gennaio 1916. In essa viene pubblicata una relazione di SE il ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno, Presidente del Consiglio dei Ministri, presentata a SAR Tommaso di Savoia, Luogotenente Generale di SM il Re (nipote di Re Vittorio Emanuele II), presentata in un’udienza del 31 dicembre del 1915.
L’inchiesta svolta sul Comune di Castellonorato è iniziata nel 1912 e subito si parte evidenziando le “deplorevoli condizioni del Comune e la disorganizzazione dei servizi”.
Il primo ministro spiega che si volle all’epoca temporeggiare essendo imminenti le elezioni in quel Comune, sperando che la nuova amministrazione potesse cambiare passo sul modo di amministrare, ma così non fu. I disservizi ed il pessimo modo di amministrare non si modificarono nonostante le continue contestazioni e le diffide mosse verso l’amministrazione comunale.
Il Primo Ministro, nella sua relazione, passa ad elencare la serie di disservizi ed inadempienze riscontrate. Il Comune non presenta il Bilancio consuntivo da 13 anni, l’ultimo presentato è del 1903. Nessun controllo viene esercitato sulle casse comunali, i dazi gestiti “in economia”, le tasse male applicate “danno proventi irrisori”, non esiste vigilanza sul patrimonio comunale.
“Il servizio medico è insufficiente, il cimitero in “deplorevoli condizioni”, la pubblica illuminazione ridotta a quattro fanali, la provvista dell’acqua potabile scarsa”. Ed ancora, Il Sindaco non risiedeva in Comune e si presentava una sola volta a settimana, la Giunta ed il Consiglio non esercitavano “alcuna efficace azione sull’andamento” del Comune, gli unici interessi curati, scrive senza mezzi termini il Ministro, sono quelli personali del Segretario comunale. Per tutti questi motivi il consiglio dei Ministri il 23 Dicembre 1915, aveva votato per lo scioglimento del Comune di Castellonorato e l’invio di un commissario straordinario.
La risposta di SAR Tommaso di Savoia non si fa attendere e solo venti giorni dopo scioglie il Consiglio Comunale decretando l’arrivo del Commissario straordinario Dott. Antonio Antonucci.
I poveri abitanti di Castellonorato non ne furono, forse, troppo sorpresi avendo subito già altri scioglimenti anticipati nei decenni passati. Nell’archivio di Stato di Caserta si conservano divere relazioni su continue lamentele verso Sindaci e amministrazioni. Tra il 1870 ed il 1880 ci furono “Disordini e vari ricorsi contro l’amministrazione comunale di Castellonorato con lo scioglimento del consiglio comunale” ed ancora tra il 1876 ed il 78, pervennero al Prefetto molte segnalazioni anonime e ricorsi contro il neonominato Sindaco Di Meo. Forse l’idea di accorpare Castellonorato, assieme a Trivio e Maranola, a Formia nacque anche per l’oggettiva difficoltà di gestire al meglio questi piccoli comuni con risorse limitate (anche in termini umani).
La foto in copertina è riferita a Castellonorato dopo i bombardamenti del 1944