Storie di Famiglia: Gli Agresti

Stemma degli Agresti (X)

di Daniele Elpidio Iadicicco

Il cognome Agresti pare venire dall’aggettivo agresto, ossia non maturo, acerbo. Anche l’aggettivo attribuito a persona “agreste” ossia rustica o di campagna può avere generato questo cognome (1)

Nel Golfo di Gaeta la famiglia è già molto diffusa a Itri nel 1700. Moltissime le famiglie, perlopiù di umile estrazione sociale, censite a Itri ed a Fondi nei Catasti Onciari cittadini.

In quel periodo fioriva a Mola un ramo che andò via via, tra il 700 e l’800, prendendo sempre più importanza. Di nobiltà civile il ramo degli Agresti formiano aveva come capostipite il magnifico Tommaso Agresti, nato nei primi del 700. Sua madre era Cecilia Di Stefano. Il passaggio a Formia si verificò proprio per il matrimonio Agresti / De Stefano. I De Stefano, oggi scomparsi a Mola, erano una famiglia notabile, titolare di diritto di Ius Patronato sulla Cappella di San Giuseppe nella Chiesa di San Lorenzo.   Tommaso Agresti e la sua famiglia, composta da figli, nipoti, e ben tre servitori, abitavano in una casa affianco la Chiesa di San Giovanni.  Con Tommaso e Grazia abitavano anche diversi nipoti figli dei defunti fratelli di Tommaso, Nicola e Marco Agresti. Fratello di Tommaso Agresti era don Giacinto, reverendo sacerdote. Egli possedeva a sua volta diverse proprietà anche a Maranola e Gaeta.  La famiglia era proprietaria di innumerevoli beni immobili e produttivi in città. Da un montano per le olive, a barche per la pesca, da magazzini ad un intero complesso di case “fuori al ponte”. Da pollai e buoi e somari per lavorare la terra a molte terre anche ad Acquatraversa ed a Gaeta.

Gli Agresti erano imparentati con la famiglia Alvares di Gaeta, con i  Castro (2), con i Merola. Don Tommaso Agresti sposò la signora Grazia De Vendittis, pure nata ad inizio 700. Due loro figlie (Anna Maria e Maria) sposarono rispettivamente Don Pietro Laracca (3) e Don Giovanni Battista Rasile (4).  La signora Grazia De Ventittis Agresti lasciò un Legato alla Chiesa di San Lorenzo di ben cento Ducati, lasciando per testamento che le messe stabilite da dire in perpetuo fossero sempre celebrate dai sacerdoti di famiglia.

Le grande fortune di questo ramo finirono in casa Laracca e Rasile. Oggi il cognome a Formia è più raro. E’ rimasto ben radicato però in Itri, dove un membro di questa famiglia è stato ed è l’attuale primo cittadino, Giovanni Agresti.

x) Lo stemma araldico su riportato non è presente in città né qui censito storicamente. E’ lo stemma generico degli Agresti censiti in Campania nel 1700. Ricerca dell’Avv. Nicola Pesacane presso lo Stemmario XVII, vol. I, p. 35, Biblioteca nazionale di Napoli.

  1. Dizionario dei Cognomi UTET – I Cognomi d’Italia;
  2. Natai in Gaeta, possedevano anche un palazzo a piazza Provenzali a Mola
  3. Famiglia di notai di Mola;
  4. Rasile Roscio  famiglia notabile di origine fondana, censita (assieme agli Agresti ed ai Laracca) tra le famiglie degne di nota di Formia da Onorato Caetani nel suo “ Memorie storiche della città di Gaeta” 1885. Un membro di questa famiglia, Giuseppe Rasile Roscio fu Sindaco di Mola e  Castellone dal 1828 al 1834.
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