Erasmo Laracca, il portiere di Castellone

di Daniele Elpidio Iadicicco

Gaeta 6 marzo del 1807: A Castellone il Sign. Erasmo Laracca presenta un esposto che dal Sindaco va direttamente sulla scrivania dell’Intendente di terra di Lavoro.

Il povero Sign. Erasmo Laracca lamenta che a partire da novembre dell’anno prima, 1806, i suoi stipendi sono rimasti in arretrato. Un fatto tutto sommato di poco conto e di alcuna rilevanza storica.

Li dove risiede la testimonianza storica non sta nel fatto in se ma nel mestiere che il  nostro Erasmo Laracca svolgeva. Lo stesso infatti risulta essere il “Portiere di Castellone”.

Essendo il borgo, allora facente parte il Comune di Gaeta, dotato di portone d’ingresso era compito di Erasmo aprirlo al mattino come chiuderlo alla sera. Un compito delicato quanto importante. Da questa pratica e dalla sua esecuzione dipendeva la sicurezza del paese. Erasmo Laracca, ufficialmente “servente comunale” era anche “incaricato al deputato alloggio”. Abitava cioè nell’alloggio di servizio prospicente la porta di Castellone. Questo oltre che un privilegio era anche un’altra incombenza per il “nostro”. Chiunque avesse voluto varcare il portone in orari non stabiliti si sarebbe rivolto a lui per entrare.

Il nostro portiere Laracca chiede gli vengano liquidati 6 ducati mensili in più per le sue due funzioni. Lo stesso lamentava che dato il continuo passare delle truppe avute in Castellone (ricordiamo che in quegli anni ci sono state due invasioni francesi) lo stesso potesse ricevere altri 2 carlini al giorno extra.

In totale il nostro Erasmo “buscava” ducati 18 mensili, e ne richiedeva altri 6, più i due carlini al giorno. Secondo alcuni studiosi (lamoneta.it) a metà 800 il Ducato corrisponderebbe a circa 50€ di oggi, ragion per cui il Laracca avrebbe percepito uno stipendio di 900€ mensili e ne chiedeva altri 300. Il calcolo è comunque da ritenersi puramente indicativo.

I Portieri al tempo erano due uno per Castellone ed uno per Mola. Chi firma tale richiesta è il decurione (assessore) Sebastiano Catanzano, primo eletto di Gaeta.  Il Catanzano fa sapere al suo superiore, analizzando le richieste del Laracca, che lo stesso più volte aveva espresso il desiderio di presentare le sue dimissioni. Le stesse furono sempre rifiutate per non essere stato possibile mai trovare un degno sostituto.  Suggerisce di poter soddisfare le richieste del portiere sino  ad inizio anno e di riconoscergli un premio per gli sforzi compiuti durante i periodi di guerra.  Le richieste vengono accolte in pieno dall’intendente.

Questa piccola storia potrebbe tutto sommato anche finire qui. Voglio però aggiungere una piccola curiosità. Dopo 220 anni un discendente di Erasmo serve ancora al Comune ovviamente oggi di Formia  e non di Gaeta. E da “servente comunale” dopo sette generazioni questo suo discendente è addirittura vice Sindaco. Erasmo Laracca è difatti il sestavolo dell’avvocato Giovanni Valerio, vice sindaco di Formia. Adesso se il nostro vicesindaco riesca a divenire così indispensabile ed insostituibile come il suo avo sta a lui dimostrarlo, certamente una certa predisposizione familiare da oggi può vantarla.

I documenti sono stati rinvenuti da Daniele Elpidio Iadicicco e Raffaele Capolino presso l’Archivio di Stato di Caserta

Foto Fausto Forcina

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